L’Italia deve aiutare il Settentrione, in questo momento vero anello debole della catena. Si devono spostare medici e infermieri e indicare anche soluzioni intelligenti. Ma la Lega e i suoi accoliti preferiscono dividere gli italiani.
Non spetta a chi ritiene mediamente giuste, nelle condizioni date, le scelte del governo Conte dare giudizi sprezzanti sull’opposizione. Anche a costo di leggere le cose aberranti che i capi dell’opposizioni dicono. Ciò che è imperdonabile sono le fake news, quelle direttamente, ed è facile accertarlo, attribuibili ad alcuni centri di disinformazione.
Né, lo dico da collega, può irritare più di tanto il tentativo da parte di alcuni organi di stampa e di alcune trasmissioni tivù di indicare nella sinistra, nei governanti attuali, in tutto ciò che non è Matteo Salvini, i responsabili di quello che sta accadendo. È loro diritto scrivere quello che vogliono, anche cazzate. Finita l’epidemia qualcuno si occuperà dei “falsi”, chiederà conto delle notizie infondate, cercherà di capire dove si è trattato di errori e dove siamo stati posti di fronte a imbrogli.
Anche imbrogli geo-strategici, come il tentativo molto filo-trumpiano di presentare l’Italia serva della Cina ovvero gli italiani ammiratori della dittatura cinese. Tutta roba del Steve Bannon di questi tempi. Per il dopo c’è tanto da discutere, anche di come è stata amministrata la sanità al nord, ai tagli per favorire le cliniche private oltre che le capacità dei singoli amministratori. Dopo.
C’È CHI SI DIVERTE A SPARGERE ODIO TRA ITALIANI
Ora la guerra ci spinge a fare fronte comune anche con chi ci sta sulle palle e anche con chi spera in una crisi strutturale che rimetta in sella un po’ di allegri consumatori di birra e moijto. Nel dopo, che sarà assediato soprattutto dalla fame, quella vera, dalle aziende che non riapriranno, pensate solo a ristorazione e turismo, dai tanti che si troveranno per strada, noi dovremmo dare riposte. C’è chi darà odio e chi cercherà di dare riposte. Sarebbe facile dire come Libero che se si togliesse il sussidio di solidarietà si avrebbero quattrini in più, ma anche che se i ladroni del Nord, dalla Lega dei 49 milioni a Roberto Formigoni ai tanti amministratori lombardi beccati col sorcio in bocca avessero governato bene, avremmo avuto soldi in più.Credo che l’odio che si sta cercando già oggi di spargere a grandi mani, potrà esser sopraffatto dalle prove belle date dagli italiani che hanno riscoperto la sanità pubblica e tutti quei professionisti, a cominciare da medici e infermieri, che danno senza ricevere. Il punto di forza è che l’Italia deve aiutare il Nord, vero anello debole della catena. Si devono spostare medici e infermieri e indicare anche soluzioni intelligenti. A Roma si comincia a concentrare tutte le attività specialistiche, tipo la cardiochirurgia, al San Camillo lasciando al Policlinico e allo Spallanzani il carico del Covid-19. E si aprono nuovi centri per gli infettati da coronavirus.
LA LEGA E I SUOI SIMPATIZZANTI CONTINUANO A DIVIDERE
In Puglia Michele Emiliano, che ho più volte criticato, ha attrezzato ospedali per il Covid-19. Si può lavorare meglio e nel lavorare meglio si può dare una mano al Nord. Come per l’alluvione di Firenze. Poi verrà il tempo di chiedere conto di insulti, di letture storiche infondate, di commenti xenofobi da parte di intellettuali autodefinitisi liberali. Io vedo un’area ampia che vuole collaborare e che politicamente va dalla sinistra alla destra e un’area attorno alla Lega (ora è arrivato anche Franco Bechis) che vuole la guerra.
La disputa sul sovranismo è roba di un secolo fa
È un vero peccato che un partito, che aveva come fiore all’occhiello i suoi amministratori, mostri qualche debolezza in quel campo. Sono stati troppo distratti dalle idiozie di un idiota. Noi italiani veri che la bandiera tricolore usiamo per onore, che cantiamo con consapevole retorica l’inno, che siamo fieri quando vediamo qualche numero lombardo migliore e altrettanto fieri dell’ospedale Cotugno di Napoli, sentiamo che la disputa sul sovranismo è roba di un secolo fa. La differenza è fra chi difende l’Italia tutta intera e chi, di fronte a questa ipotesi, sente un bruciore laggiù, proprio laggiù in fondo alla schiena.