Sciarpe, cori e lacrime per l’addio dei britannici “Ma è un arrivederci”

Strasburgo ratifica l’accordo per l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Partono i negoziati In aula i deputati si stringono in un abbraccio e cantano: “È stato bello conoscerti”
di Enrico Franceschini
LONDRA — «Le vecchie conoscenze dovrebbero essere dimenticate, e mai più ricordate?». I versi di “Auld Lang Syne”, la malinconica canzone scozzese con cui si saluta l’anno che finisce, sono risuonati nel Parlamento di Bruxelles, intonati all’unisono dai deputati per dire addio alla nazione che ha deciso di lasciare la Ue. Un “divorzio” a cui è stato posto ieri l’ultimo sigillo dal voto, inevitabile e scontato, con cui i legislatori della Ue hanno ratificato l’accordo di separazione: 621 a favore, 49 contrari, 13 astenuti. Il Parlamento di Westminster aveva già fatto altrettanto nei giorni scorsi, l’intesa era stata firmata dal primo ministro Boris Johnson e dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen: oggi arriva il voto del Consiglio d’Europa, quindi la Brexit entrerà in vigore domani sera, alle 23 ora di Londra, la mezzanotte sul continente, concludendo il lungo addio iniziato tre anni e mezzo fa con il referendum britannico.
«Dirsi addio è troppo impegnativo e definitivo, preferisco dire soltanto arrivederci», dichiara il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Quindi cita le parole di Jo Cox, la deputata inglese pro-Ue assassinata alla vigilia del referendum da un fanatico di estrema destra: «Abbiamo molto più in comune di quanto ci divide, lasciate l’Unione Europea ma continuerete a far parte dell’Europa per i valori che ci tengono insieme e ci uniscono profondamente». Il capo-negoziatore europeo Michel Barnier ricorda che molto resta ancora da fare: il primo marzo comincerà un nuovo negoziato, per stabilire i rapporti, commerciali e non solo, fra Londra e la Ue.
Qualcuno esulta: «Noi adoriamo l’Europa ma odiamo l’Unione Europea », grida l’ultra-brexitiano Nigel Farage, riuscendo a farsi espellere. Poi i deputati, tenendosi per mano o alzando sciarpe con le parole “always united”, di cantano “Auld Lang Syne”. Nella versione italiana, “Il valzer della candele”: un invito a ricordare con gratitudine i vecchi amici e il tempo passato insieme. Lo cantano i parlamentari dei 27 Paesi che nell’Unione ci restano e anche molti britannici, in prima fila gli scozzesi, perché “la Scozia è europea”. Non restano molti occhi asciutti, nell’emiciclo di Bruxelles. “Addio, è stato bello conoscerti”, recita il verso finale. Vale anche per l’Inghilterra che se ne va e chissà mai se tornerà.
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