Salvini non esclude lo strappo.

Il futuro del patto tra Lega e 5S dipende da cinque scelte ormai in scadenza, dalla Finanziaria alla Tav, dall’Ilva al Tap, e Salvini non esclude lo strappo. “L’allarme – scrive Claudio Tito – ha cominciato a risuonare a Palazzo Chigi – nelle stanze di due vicepremier – e in quasi tutti i ministeri. Le distanze tra grillini e leghisti si ampliano. Il populismo “nordista” e quello “sudista” ora marcano la differenza e mostrano la loro alternatività”.
L’approfondimento sulla vergogna del caporalato porta la firma di Giuliano Foschini che ha intervistato il datore di lavoro dei braccianti morti: “Vivevano come schiavi, ma che colpa abbiamo noi? Dovrei dire che è stato un incidente stradale e non un incidente sul lavoro, perché così è. Ma sono morti 12 ragazzi, e io li avevo visti in faccia pochi minuti prima. Hanno messo le mani nella mia terra”. Ma chi è che affama l’Italia del pomodoro?Ce lo spiega Chiara Spagnolo, che rivela come la grande distribuzione tenga in ostaggio la filiera del pomodoro. Per capirlo basta guardare una bottiglia di passata e scoprire che il 53% del suo valore è il margine della distribuzione commerciale, il 10% della bottiglia e solo l’8% è il valore del prodotto. A chiudere la rassegna il retroscena di Carlo Bonini sui capricci di Di Maio sulla scorta: il vicepremier ha infatti chiesto che tra gli uomini assegnati alla sua sicurezza personale ci siano due carabinieri provenienti dal collegio elettorale di Pomigliano d’Arco. “Due “compaesani” a chiamata diretta, insomma”, chiosa Bonini. “Perché, in fondo, cambiano le stagioni politiche, ma la scorta è e resta il banco di prova antropologico, prima ancora che politico, del rapporto degli uomini nuovi con il Potere”.