Rifiuti, arrivano i rincari e i sindaci si dividono

La Tari cresce dal 3 al 6%. Palazzo Vecchio: aumenti in linea con quelli dello scorso anno
di Andrea Bulleri
Un “rosso” da 51 milioni di euro accumulato in meno di tre anni. Un buco di bilancio che ora graverà sulle casse dei Comuni e sulle bollette della Tari recapitate ai cittadini, che rischiano di vedersi addebitare aumenti di oltre il 6 per cento l’anno almeno fino al 2025. Arrivano importanti rincari sui rifiuti per chi abita nei comuni della Città metropolitana di Firenze e delle province di Prato e Pistoia. L’assemblea di Ato Toscana Centro (l’Autorità che raggruppi i Comuni e che affida la gestione del servizio) ha dato il via libera al piano economico finanziario 2021, tra i malumori dei 18 comuni (su 58) che hanno votato contro. Il motivo? Il piano dovrà ripianare le perdite accumulate da Alia negli ultimi tre anni, pari a circa 51 milioni e dovute – spiega una nota di Ato – a una serie di fattori: tra questi, la « crescita significativa dei costi di gestione del servizio » , la mancata realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, il crollo dei guadagni derivanti dalla vendita della materia prima riciclata, come plastica e carta ( che nel 2017 rendeva ad Alia 92 euro per tonnellata, mentre oggi ne rende 25).
Per farlo, Ato ha annunciato che si è resa necessaria una «riequilibrazione del contratto » , ossia un aumento della Tari. Aumento che, sempre secondo l’Autorità, nel 2021 sarà in media del 3,6 per cento per chi abita nelle province di Firenze, Prato e Pistoia rispetto a quanto versato nel 2019. Ma i rincari varieranno da comune a comune, con punte del 6,6 per cento ( la quota massima di aumento annuale della tariffa stabilita a livello nazionale), e saranno ripetuti negli anni, « fino almeno al 2025» secondo alcuni sindaci che hanno preso parte all’assemblea.
Una “ stangata” che ha sollevato un coro di critiche da parte di decine di amministrazioni. « Serve un cambio di passo deciso – dice l’assessore all’ambiente del comune di Pescia, Fabio Bellandi – è insopportabile accrescere le tariffe perché Ato e quindi Alia spalmano sui cittadini costi crescenti e un deficit che ha raggiunto cifre notevoli » . « Noi sindaci ci troviamo tra l’incudine e il martello, obbligati a render conto di aumenti in bolletta di cui non siamo responsabili – lamenta il primo cittadino di Vaglia, Leonardo Borchi – I comuni avrebbero potuto bocciare il piano, ma avrebbero mandato Alia a gambe all’aria per poi doverla ricapitalizzare » . E se a Prato i rincari saranno assorbiti per intero dalle casse del Comune, a Firenze Palazzo Vecchio rassicura: aumenti in linea con quelli dello scorso anno, con sconti sulla Tari per le imprese in difficoltà.
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