Riecco i turisti ma spendono poco. E se possono evitano l’albergo

Segnali di ripresa, città d’arte però penalizzate. Aspettative per luglio e agosto

Marzio Fatucchi

 

Turismo, segnali di ripresa per le città d’arte, ma solo per gli affitti turistici. E chi viene ospite a Firenze (ma anche Pisa e Siena) spende di meno. Sono i dati rivelati da Property manager, l’associazione del settore del turismo residenziale, analizzati dall’azienda di ricerche Otex.

L’andamento del mercato in Toscana rispecchia quello dell’anno scorso: come nel 2020, i turisti preferiscono la costa, dove siamo quasi all’overbooking. Ma, rispetto al primo periodo post-lockdown, le città d’arte migliorano e si aspettano segnali positivi, già in corso.

«La costa registra un tutto esaurito, mentre le città d’arte rispetto allo scorso anno hanno visto aumentare per i prossimi mesi estivi il numero delle prenotazioni del 5-6%, il che significa un 10-15% in meno rispetto al 2019» spiega Alessandra Signori, referente della Toscana per Property Managers Italia. Ma si guadagna meno, perché i prezzi si sono abbassati: «Cosa ben diversa è il valore della prenotazione, ovvero la spesa media per turista. Su questo la variazione è del -30% rispetto allo scorso anno» aggiunge Signori. D’altra parte, Firenze è la città dove i consumi vanno peggio, tra le grandi città italiane, secondo una ricerca di Confimprese-EY: -55% a maggio rispetto al 2019 (italiani compresi).

Gli alberghi invece, secondo Confindustria, sono ancora in affanno: l’occupazione è oggi al 30-35% delle camere disponibili, qualche segnale positivi si intravede tra luglio e agosto.

Il «rimbalzo», per gli appartamenti per turisti, per le città d’arte è forte soprattutto per il capoluogo regionale: «Per Firenze va meglio dello scorso anno ma ancora mancano i turisti americani e in generale extraeuropei. Speriamo in una ripresa delle prenotazione a settembre e ottobre, ma molto dipenderà dalle politiche degli Stati e dalla circolazioni delle varianti al Covid 19. I segnali sono buoni: la flessibilità delle politiche di cancellazione e la maggiore chiarezza da parte del Governo ha portato a un aumento delle prenotazioni fino a novembre, ma ci sono anche prenotazioni per il 2022». «In questo anno — aggiunge Signori — Abbiamo rassicurato tutti i nostri clienti mondiali che non sono potuti ancora tornare, grazie ai social e alle comunicazioni». Segnali positivi, ma non sufficienti, spiega analizzando i dati Marco Nicosia, data analyst di Otex: «La crescita dei flussi (solo per gli appartamenti ndr ) a maggio è stata del +50% rispetto al mese precedente purtroppo però aprile 2021 ha avuto livelli di performance ben più bassi del 2020, il 43% in meno. I turisti stranieri sono tornati, le prenotazioni nelle strutture extra alberghiere in Italia negli ultimi 60 giorni il +67,2%, ma purtroppo questo ancora non è sufficiente per parlare di ripresa, almeno per il capoluogo toscano».

 

https://corrierefiorentino.corriere.it