di Diego Longhin, Sara Strippoli
TORINO — Il candidato del centrosinistra a Torino sarà Stefano Lo Russo, capogruppo del Pd, duro oppositore dell’amministrazione Cinquestelle guidata Chiara Appendino. La sua è però un vittoria dimezzata: al professore del Politecnico che è stato assessore nella giunta di Piero Fassino ed era sostenuto da gran parte del partito, va soltanto il 37% delle preferenze in queste primarie che hanno portato ai gazebo meno di 12 mila votanti (11.631) inclusi i mille voti arrivati sulla piattaforma online, che Torino ha sperimentato come prima città italiana.
La vera sorpresa delle consultazioni all’epoca del Covid, 39 gazebo in città, è stato il candidato civico Francesco Tresso, ingegnere eletto in Sala Rossa con una lista civica, che si piazza secondo con il 33 per cento. Chiuso lo spoglio, il politico e il civico sono divisi da appena 297 voti e sono molti i seggi, soprattutto nelle aree centrali che lo hanno visto vincitore. Terzo è Enzo Lavolta, anche lui assessore della giunta Fassno e l’unico a suggerire una intesa con il Movimento 5Stelle. Il primo a raccogliere l’invito di Appendino per un accordo al primo turno, una linea sempre contrastata dal Pd torinese. Il segretario Enrico Letta si congratula con Lo Russo per la vittoria: «Grazie ai cittadini che hanno partecipato alle primarie a Torino, le prime al tempo del Covid. Grazie ai candidati che hanno animato una bella competizione e complimenti al vincitore Stefano Lo Russo». E Francesco Boccia, responsabile enti locali della segreteria nazionale non sembra preoccupato per la scarsa affluenza: «La partecipazione di dodicimila elettori nei gazebo è un gran bel segnale di ritorno della democrazia partecipata ».
Il docente universitario dovrà affrontare a ottobre l’imprenditore Paolo Damilano, che da pochi giorni ha ricevuto l’investitura ufficiale del centrodestra unito. I primi sondaggi danno il centrodestra favorito al primo turno. Nei giorni scorsi Giuseppe Conte si è rammaricato per il mancato accordo a Torino e la sindaca Appendino ha escluso un appoggio al candidato del centrosinistra al secondo turno. Un probabile ballottaggio è destinato a creare molte incognite.
Lo Russo, a caldo, sottolinea che il dato dell’affluenza «non va sottovalutato, ci sono elementi di debolezza, soprattutto nel rapporto con le periferie. Bisogna lavorare molto su questo». Dice di «non aver «paura di Damilano, ma è un avversario temibile. Per questo mi confronterò con gli altri candidati alle primarie per non disperdere le energie e per andare avanti insieme. Il centrosinistra unito può vincere anche al primo turno ». E il civico Tresso, la vera sorpresa? «È evidente — dice — che il centrosinistra non può fare a meno di una forza civica che riesce a catalizzare consenso».