Piccini: “Ora serve un grande senso della responsabilità”.

INTERVENTO

SIENA – Con il Palio del 20 ottobre abbiamo, in 50 minuti, annullato un lavoro di anni, che le amministrazioni comunali precedenti, i dirigenti di contrada, i popoli hanno messo in campo per far divenire la festa un momento culturale, riconosciuto a livello mondiale, ed elevarlo a evento organizzato e sicuro. Al punto da riuscire anche a prevedere e ad anticipare i pericoli che il Palio poteva correre per via della contemporaneità. Ora è il momento di riflettere, e di discutere, sui motivi di una cattiva gestione da parte dellamministrazione comunale, senza chiusure, riuscendo a comprendere che, ad esempio, il video della corsa, in alcuni social, è stato visto da centinaia di migliaia di persone. Dire chi non è di Siena non può capire, non può essere una risposta alla complessità della comunicazione di questa era. Non ci si può aprire al mondo, facendo del Palio una vetrina, senza sapere come gestire le inevitabili reazioni. De Mossi ha inteso usare il Palio come affermazione personale di prestigio e di potenza, ottenendo un parziale consenso tra le contrade e ora fa i conti con ciò che ha seminato. Qualcosa non è andato per il verso giusto! È semplice prendere la direzione di quello che alla gente piace, occultando lassenza di programmi o di visione con una chiusura nella tradizioni, in forma ideologizzata. Ma èquesto il modo di governare? Sento e leggo commenti nei quali c’è soddisfazione o insoddisfazione per come è finito il Palio straordinario. Ognuno tende a leggere le vicende in base alla propria individuale appartenenza. Tuttavia non possiamo rimanere fermi nella nostra piccola patria: dobbiamo sforzarci di vedere linsieme di relazioni, di sentimenti, di fatti, di storie di tutte le diciassette Contrade e dei diciassette popoli. Non è il momento di dividerci e non è l’ora di tacere su quello che è successo, per il bene del Palio e per il bene di Siena. Bisogna aprire una discussione vera, senza farne un fatto di propaganda politica. Su questo punto siamo disponibili, a patto che il sindaco e la giunta assumano un atteggiamento diverso.