Pace fatta

di Pierluigi Piccini

Su un quotidiano a larga diffusione si legge questa domanda: Sindaco De Mossi, prima della crisi attuale Siena ne stava già vivendo una tutta sua, quella di Mps: una crisi economica ma anche identitaria, visto il ruolo giocato dalla banca in città per secoli. Quale delle due crisi le fa più paura?
La risposta: «Naturalmente si tratta di due crisi del tutto diverse. Quella di Mps è una crisi sistemica che porta a doversi confrontare con il tema dell’occupazione e delle risorse economiche della città. Si tratta di una doppia crisi in realtà, perché la situazione del Monte si incrocia con una trasformazione di tutto il sistema bancario che è molto simile a quella vissuta dall’industria pesante negli anni 70 con la robotizzazione. Dal punto di vista psicologico, il coronavirus fa sicuramente più paura, ma la vicenda Mps secondo me ha lasciato e lascerà tracce più profonde nella città. Anche in positivo».
Tutto chiaro, quindi. Dopo queste dichiarazioni la maggioranza consiliare (Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Voltiamo Pagina e altri) la smetta di dare la colpa al Pd per la gestione del Monte. Non si provino più a dare la responsabilità ai dirigenti del Partito democratico dell’epoca – alcuni dei quali ancora in politica –  della crisi che ha investito la città a seguito delle scelte compiute dalla Banca. Quello che avete ripetutamente detto, esponenti della  maggioranza in Consiglio e durante la campagna elettorale, non risponde a verità. La  smentita viene dal vostro Sindaco, che parametra la crisi del Monte con quella che ha investito le industrie dopo la fase tayloristica. Una crisi di sistema, appunto. A pensarci bene però, in Italia è stato solo il Monte a fare la fine che ha fatto. Come mai?  Dettagli. Anche gli undici miliardi presi dalla Fondazione (con la sparizione della Sansedoni e di Siena Biotech) sono dovuti alle scelte della Federal Reserve a cui il buon Gabriello Mancini si è dovuto adeguare, dunque. Non è affatto vero quello che lo stesso Mancini ha più volte dichiarato: «Ho seguito le indicazioni che provenivano dagli enti locali e dai politici più o meno nazionali». Ah! Vero tutti quest’ultimi erano presi dalle difficoltà oggettive, colpa della finanza internazionale, non è per caso che ci sia lo zampino di Bilderberg. Ora, finalmente, è tutto più chiaro! Insomma, pace fatta con il Pd di allora e di oggi.  Se poi non è proprio con il partito, lo sarà con alcuni esponenti dello stesso. Anzi, dovete ringraziarli, perché ciò che è successo ha dei risvolti positivi…

 

 

Per memoria Resoconto acquisizione Antonveneta