Una voce alle vittime.

Per rimandare in Italia i migranti la Germania sceglie la linea dura: decine di lettere, spiega Tonia Mastrobuoni, avvisano i profughi che saranno riportati nel paese di ingresso in Europa, e i rientri da Berlino risultano decuplicati nelle ultime settimane; i prossimi voli martedì e il 19 ottobre.
Giampaolo Cadalanu ci parla di Nadia Murad, l’attivista yazida irachena impegnata per i diritti umani vincitrice del Nobel per la Pace, ribellatasi all’Isis dopo aver sofferto torture e violenze da parte degli integralisti che occuparono il suo villaggio nel 2014. A ricevere il riconoscimento anche Denis Mukwege, il medico congolese conosciuto come il “riparatore delle donne”: negli ultimi sedici anni – scrive Pietro Del Re – ha prestato assistenza a oltre 40mila vittime di atroci violenze. “Questo Nobel per la Pace servirà a dar finalmente voce alle vittime di cui mi occupo”, spiega commosso il dottore.
La rassegna si conclude con un retroscena di Marco Mensurati e Giuliano Foschini sul premier Giuseppe Conte, che ha una storia accademica che assomiglia tanto, forse troppo, a quella dei “prescelti”. Professore associato a 36 anni, ordinario a 38, a valutarlo e promuoverlo sono sempre stati i suoi “maestri”. Uno in particolare: il professore Guido Alpa, tra i più importanti giuristi italiani. “Grazie ad Alpa ha scritto alcuni dei testi che Alpa stesso ha poi valutato. E con Alpa, a credere al curriculum del premier, ha aperto anche uno studio professionale nello stesso periodo in cui lo giudicava e promuoveva. Circostanza questa che, se confermata, è vietata dalla legge”.