Nuove regole sugli 007, è polemica

 

Palazzo Chigi: la durata massima degli incarichi resta. Il centrodestra: gravissimo cambiare di nascosto

Giuseppe Alberto Falci

 

ROMA La modifica della legge sui servizi segreti e la possibilità di proroga dell’incarico degli 007 diventa il casus belli di giornata. Su quella norma, che come svelato dal Corriere della sera, è stata inserita nel decreto di proroga dello stato di emergenza, Palazzo Chigi spiega che «si limita a introdurre la possibilità che vi siano più provvedimenti successivi di rinnovo dell’incarico, anziché uno solo, senza alcuna modifica del limite massimo temporale di permanenza negli incarichi stessi». Nel comunicato la presidenza del Consiglio assicura che «non determina un aumento della durata degli incarichi dei direttori del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis), e delle due Agenzie per le informazioni e sicurezza (Aise e Aisi), che rimane quella fissata dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, cioè di 4 anni per il primo incarico più un massimo di 4 anni successivi».

Nulla dice sulle procedure seguite e sulle informazioni fornite alle opposizione e tanto basta a scatenare il l centrodestra. Gli azzurri di Silvio Berlusconi chiedono al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di riferire in Aula perché — osserva Licia Ronzulli — «con una norma nascosta nel decreto che proroga lo stato di emergenza per l’epidemia da Coronavirus fino al 15 ottobre, hanno fatto ciò che finora nessun governo ha mai ritenuto opportuno fare». Interviene anche Annamaria Bernini: «Il Copasir ne era al corrente? Questo è il governo dei misteri». Già, il Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza parlamentare, dove alla presidenza siede il leghista Raffaele Volpi. E allora non è un caso se via Bellerio rompe il silenzio solo a sera con una nota a firma Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: «I servizi segreti sono al servizio dello Stato o di Conte e della cricca dei 5 stelle? Come al solito Conte si è guardato bene dall’informare il Parlamento di quanto stava per fare. Alla faccia della chiarezza e della trasparenza».

Sulla stessa scia di Forza Italia, invece, la reazione di Giorgia Meloni che per tutta la giornata spara ad alzo zero: «È gravissimo che con il “favore delle tenebre” il governo modifichi la legge sulla nomina dei direttori dei servizi segreti senza darne comunicazione alcuna. Il presidente del Consiglio non ne ha fatto menzione in Parlamento, come non ne ha fatto menzione la risoluzione presentata dalla maggioranza a conclusione del dibattito e approvata dal Parlamento». E ancora: «Si modifica per decreto una cosa delicatissima come la legge sui servizi segreti, all’insaputa di tutti e in spregio alle istituzioni. Se l’avesse fatto un governo di destra come sarebbe stato definito? Un golpe?».

Pd e M5S restano in silenzio, ma dalla maggioranza esplode il renziano Michele Anzaldi: «Il comunicato stampa di Palazzo Chigi che smentisce il prolungamento per altri 4 anni dei vertici dei servizi segreti dichiara quella che appare una palese e imbarazzante fake news, chi l’ha autorizzato? È stato il presidente del Consiglio o la nota è stata diffusa a sua insaputa?»

 

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