“Non si può giocare a soldatini con la sicurezza”.

COMUNICATO STAMPA MOVIMENTO PER SIENA

È partita l’operazione immagine, per una sicurezza immaginaria da parte della giunta De Mossi. Il solito colpo a effetto di una giunta che annuncia molto: persino la sistemazione di un’aiuola! In realtà, a poco serve l’incontro fatto con il comandante dei parà sull’eventiale eventuale impiego dei militari nelle strade di Siena, visto che a decidere non può che essere il Prefetto. Ma serve a gratificare quella parte più estrema della maggioranza, alla quale la giunta deve tenere molto, vista la posizione recente sull’accoglienza degli extracomunitari. In realtà, non si può giocare ai soldatini (sia detto con il massimo rispetto per dei professionisti che sono il vanto del nostro Paese) sulla paura della gente. E forse bisognerebbe dire che i militari non possono prendere particolari iniziative: in pratica, in caso di necessità, dovrebbero comunque aspettare le forze dell’ordine.
La proposta annunciata dal Palazzo pubblico sull’eventuale impiego dei parà appare in ogni caso spropositata, fatta solo per creare un colpo ad effetto, con un pessimo risultato in fatto di immagine: che sensazione daremmo, con una città dove passeggiano dei soldati con i mitra in mano? “Caro assessore – osserva Pierluigi Piccini – prima di impiegare una élite dell’esercito italiano, fiore all’occhiello dell’Italia invidiata da tutto il mondo, organizziamo le forze comunali esistenti ed oggi forse sotto impiegate”.
In altre parole, il Comune di Siena dovrebbe migliorare quello che già esiste. Bisognerebbe razionalizzare le forze, potenziare lo scambio informativo tra le centrali operative di Polizia e Carabinieri. Occorrerebbe rielaborare un piano coordinato del territorio in maniera intelligente, dedicare per ogni quartiere una presenza di uomini in uniforme evitando inutili doppioni. Aggiungere  vigili di quartiere che possano fungere da collegamento tra abitanti e le pattuglie. Intanto facciamo questo, piuttosto che incontri plateali, ma inutili. L’assessore, o meglio ancora il sindaco, avrebbe dovuto, invece di incontrare il comandante della folgore, raccordarsi con il Prefetto, al nuovo Questore e ai comandanti di Carabinieri e Guardia di finanza per trovare in sede di coordinamento soluzioni con meno effetto ma più efficaci.
I nostri amati parà, molto addestrati e ben preparati, lasciamoli per impieghi di alto profilo militare. Siena ha bisogno di una presenza tradizionale, continua e discreta in grado di far rispettare l’educazione e tutelare i residenti.
Invito l’avvocato-sindaco – aggiunge Piccini – a potenziare al meglio la Polizia municipale, a ricorrere al Vigile di quartiere (guarda caso uno dei nostri punti del programma). I parà lasciamoli per gli scenari internazionali, per impegni adeguati alla loro alta preparazione”.