Niente mascherine fino a 6 anni Asili nido, pronte le linee guida

La ministra Azzolina ha detto alla Camera che saranno rese note entro pochi giorni. Previsto il triage all’ingresso
di Valeria Strambi Disomogenei, difficilmente accessibili e poco accoglienti verso le famiglie più fragili. A scattare la fotografia degli asili nido in Italia, mentre tutto il Paese aspetta che vengano pubblicate le linee guida del ministero dell’Istruzione sul rientro in classe dei più piccoli, è l’Istituto degli Innocenti di Firenze, punto di riferimento per i servizi alla prima infanzia. Secondo i dati raccolti nel corso dell’ultima indagine effettuata su cinquanta diversi Comuni e relativa all’anno 2019-2020, i nidi vengono utilizzati dal 24% dei bimbi tra i tre e i 36 mesi: il 28,6% al nord, il 25,8% al centro e il 10,3% al sud.
« Purtroppo il nido continua a essere un servizio desiderato quando non c’è e non facilmente accessibile quando è presente — commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida — . Il 12,6% dei bambini rinuncia al posto assegnato prima di iniziare la frequenza, il 5% lo abbandona dopo qualche mese e l’11% mostra irregolarità nel pagamento della retta. Le famiglie che utilizzano il servizio sono soprattutto quelle con alto reddito, alto livello di istruzione e assenza di condizioni di povertà, mentre sono proprio i nuclei meno forti e più fragili a restare fuori dalla porta del nido ».
Se le liste di attesa per accedere ai servizi per la prima infanzia si allungano in maniera esponenziale sia nelle regioni del nord che in quelle del sud, dove rispettivamente aspettano un posto 4 bambini su 100 e 3,4 su 100 (l’anno scorso erano 3,7 e 3,2), al centro la situazione è diversa e diminuiscono passando da 4,1 a 2,5 su 100.
« La Toscana è una delle regioni più virtuose, tanto che gli interventi portati avanti negli ultimi anni mostrano importanti risultati — commenta Giovanni Palumbo, direttore generale degli Innocenti — . Ci sono stati investimenti e supporti integrativi come i buoni servizio per le famiglie che rimanevano escluse dalle liste ufficiali che hanno permesso a sempre più persone di poter contare sui nidi. Quello che però chiediamo con forza al governo, attraverso il Manifesto del nostro Istituto, è che i servizi educativi della prima infanzia vengano gradualmente resi gratuiti per tutte le famiglie. Si tratta di un diritto fondamentale e il “Family Act” può essere un primo passo in questa direzione, purché sia reso strutturale».
A rendere ancora più difficile il rientro di quest’anno è l’emergenza sanitaria, accompagnata dalle poche informazioni relative alle regole da adottare per i più piccoli. Proprio ieri la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, durante l’informativa alla Camera, ha annunciato che le linee guida per l’infanzia sono pronte e ha promesso che saranno rese note al più presto. Niente mascherine fino ai sei anni e triage all’ingresso sembrano essere alcuni dei punti fermi: « I bambini hanno bisogno di stabilità del gruppo, spazi interni a uso esclusivo della classe, ingressi a fascia temporale aperta — le parole della ministra — . I docenti che saranno assunti a tempo determinato in via straordinaria andranno proprio alla scuola dell’infanzia e alla primaria » . Gli istituti si preparano così a fronteggiare le nuove disposizioni: «Il Covid-19 ha fatto emergere ancora di più la necessità di dare piena attuazione alla riforma dello 0- 6, dal momento che è fondamentale creare continuità nell’educazione dei più piccoli » aggiunge Palumbo. Gli stessi Innocenti, oltre ad accogliere tre nidi d’infanzia, hanno anche attivato un centro integrato con bimbi nella fascia d’età 0-6: «In questi giorni stiamo lavorando per far ripartire tutto in sicurezza, tra igienizzazione continua degli ambienti e degli oggetti utilizzati per il gioco — spiega il direttore — . A quell’età è però importante che i bimbi interagiscano tra di loro anche attraverso il contatto fisico e quindi non si potrà parlare di distanziamento. Saranno valorizzati al massimo gli spazi esterni, come il grande giardino nel quale potranno essere fatte molte attività e che già rappresenta uno dei nostri punti di riferimento».
la Repubblicafirenze.repubblica.it