Mps, trattativa per 4.800 tagli.

Credito. Domani e giovedì previsti i primi incontri con i sindacati sul piano di riorganizzazione 2017-2021. Entro ottobre le prime 1.200 uscite con il Fondo di solidarietà.

di Cristina Casadei

A poche settimane dalla presentazione del piano 2017-2021 del gruppo Mps, i sindacati (Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl credito, Uilca e Unisin-Sinfub) hanno ricevuto la lettera che avvia la procedura per la riorganizzazione che è stata approvata dalla Ue e ha consentito l’approvazione della indispensabile ricapitalizzazione precauzionale.

Il piano, come si legge nella missiva ricevuta dai sindacati, prevede una flessione dell’organico del gruppo di 5.500 persone: verrà realizzato, in prevalenza, con «manovre di accompagnamento all’uscita», spiega il gruppo, e con l’attivazione del Fondo di solidarietà per circa 4.800 lavoratori.

Secondo il piano presentato ai mercati, i lavoratori passeranno dai 25.500 del 2o16 a 20.100 nel 2021, con una riduzione pari al 22%io (si veda infografica a destra). Come avverrà la riduzione? La via indicata dal gruppo prevede 4.800 uscite con il fondo di solidarietà, la cui attivazione comporta un accantonamento pari a un miliardo e 15o milioni di euro. A queste si aggiungano 450 uscite dovute alle cessioni di filiali all’estero, 750 dovute al fisiologico turn over e poi 500 nuove assunzioni per favorire il ricambio generazionale. Ammesso che vengano raggiunti gli accordi con i sindacati su questa strategia, il costo del lavoro passerà da un miliardo e 611 milioni del 2o16 a unmiliardo e 319 milioni del 2021, con una riduzione pari a circa il 20%: a fronte di un aumento di 100 milioni dovuto all’evoluzione inerziale del costo del lavoro ci sarà infatti un risparmio strutturale di 430 milioni dovuto alle iniziative del piano di ristrutturazione.

Anche se siamo a ridosso della pausa estiva, il gruppo ha comunque deciso di avviare subito i negoziati per la riduzione di 1.200 persone attraverso l’utilizzo del Fondo di solidarietà. Un numero doppio rispetto a quello negoziato nell’ultimo accordo che fa pensare che la gestione, verosimilmente, sarà più complessa, anche perché sommando le uscite al primo maggio e quelle al 31 ottobre si arriva a 1.8oo, soltanto per quest’anno.

Già questa settimana, domani e dopo, sono previsti due incontri per avviare il negoziato sulla prima tranche di 1.200 uscite. I sindacati si preparano a una discussione in ungruppo dove «ai lavoratori si deve molto – dice il segretario nazionale organizzativo e coordinatore Fabi di Mps, Franco Casini -. Se fino ad oggi il Gruppo è riuscito a far fronte al crollo della fiducia dei mercati e alla fuga dei depositi lo si deve ai lavoratori. Senza di loro il Monte dei Paschi di Siena non esisterebbe più». La lettera fa riferimento al contenimento dei costi condiviso con una serie di interventi definiti nei precedenti accordi che, secondo un bilancio della Fabi, nell’arco di 9 anni porteranno l’istituto a tagliare 11.400 posti dilavoro: nel 2o12 i lavoratori erano 32mila, nel 2021 saranno 20.100. Inoltre circa mille lavoratori del back office sono stati esternalizzati in Fruendo dal 2012 al 2o16, è stato previsto il congelamento del contratto integrativo aziendale dal 2012 a oggi, così come del Tfr e dei percorsi di carriera fmo al 2o18. Dal 2013 sono state inoltre previste 6 giornate di solidarietà all’anno, diminuite a 5 nel 2015 per chi guadagna meno di 35mila euro l’anno. In totale parliamo di 636mila giornate di solidarietà dal2o12 a oggi.

Se questo èil quadro «il piano di riorganizzazione dovrà essere gestito in maniera morbida e condivisa attraverso uscite volontarie, senza alcuna forzatura né deroga al contratto nazionale», avverte Casini. Fabio Brunamonti, segretario responsabile della First Cisl del gruppo Mps spiega che «le parti nel negoziato dovranno cercare di raggiungere il miglior accordo nel più breve tempo possibile. Con l’ultimo accordo sono uscite 6oo persone al primo maggio, chiediamo che il nuovo fondo ricalchi quello precedente». Brunamonti osserva comunque che a fronte di 1.8oo uscite ci vorrà,in futuro, «forte attenzione alla copertura dei ruoli perché al di là del contenimento dei costi bisognerà parlare anche del rilancio del gruppo Mps e di come la banca potrà tornare a fare utili».