Mps, sindacati:«Chiarezza» Finanzieri a Siena per inchiesta Npl

Aldo Tani

 

SIENA Chiarezza sul futuro e concertazione con chi ogni giorno porta avanti la causa di Mps. Stanchi delle mancate risposte, i dipendenti dell’istituto di credito hanno deciso di scendere in strada per protestare contro la perdurante incertezza che avvolge il domani di Rocca Salimbeni. Lo hanno fatto a Roma, davanti alla sede del Mef. Un luogo non casuale, visto che il Tesoro detiene il 64% del capitale azionario della banca. Al loro fianco le sigle sindacali di categoria, che hanno ribadito la necessità di aprire un tavolo di confronto con il ministero. Entro aprile 2022 lo Stato, secondo i regolamenti europei, dovrà cedere buona parte delle quote. Intanto da Milano arriva la notizia che la scorsa settimana la Procura ha inviato a Siena, nella sede di Mps, gli uomini del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf di Roma allo scopo di acquisire documentazione utile ai fini dell’inchiesta sulla tempestiva contabilizzazione delle perdite sui crediti deteriorati, inchiesta che vede indagati con l’ipotesi di falso in bilancio gli ex vertici della banca, Alessandro Profumo e Fabrizio Viola. Nell’ambito dell’attività d’indagine, a quanto riferisce l’Ansa , sono stati sentiti dirigenti ed ex dirigenti di Mps, specialmente dell’ufficio crediti, e funzionari italiani della Bce coinvolti nelle ispezioni che evidenziarono miliardi di euro in mancati accantonamenti nel periodo compreso tra il 2012 e il 2015. I pm Roberto Fontana e Giovanna Cavalleri puntano a chiudere l’inchiesta dopo l’estate.

 

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