Manuale per la realizzazione di una “lista civetta”

di Pierluigi Piccini

 

“Cosa sono le ‘liste civetta’? Sempre più spesso ne sentiamo parlare e può capitare, malauguratamente, di imbattersi in una di esse durante una tornata elettorale. Innanzitutto va detto che esse sono liste elettorali concepite non per vincere la competizione ma per ‘drenare’ voti” (Vittorio Castaldo).

Tuttavia, è importante non confondere le liste civiche con quelle cosiddette civetta. Le prime si costituiscono per rappresentare interessi del territorio, quando questi non vengono più interpretati in tutto o in parte dai partiti. Nascono sulla crisi della politica e si costituiscono per partecipare alle elezioni, soprattutto amministrative, con l’obiettivo di vincerle. Per di più, assistiamo ad un cambiamento rispetto alla prima fase fortemente critica nei confronti dei partiti: il civismo sta sempre più acquistando un connotato politico. Le liste civetta, viceversa, nascono solo ed esclusivamente per una specifica tornata elettorale, vengono costruite per drenare voti in appoggio agli schieramenti partitici e non hanno una particolare capacità di interpretare le esigenze dei cittadini. Anzi,  spesso funzionano come avversarie delle civiche per togliere loro voti.

Ora vorrei fare un esempio pratico di lista civetta in fase di ideazione a Siena, in previsione delle prossime amministrative, a tempo debito faremo anche il nome della lista. Prendono i candidati al Consiglio comunale delle ultime amministrative, quelle del 2018. Non importa che si siano presentati nei partiti di destra o di sinistra, neppure se nella competizione ricordata abbiano concorso a consiglieri nelle liste civiche o essere stati dalla parte di Valentini o  De Mossi, la condizione è una sola: aver preso più di cinquanta preferenze. Con quest’ultimi, poi imbastiscono un dialogo, fissano degli incontri e fanno le inevitabili promesse. Se l’obiettivo e drenare voti, creare disturbo e confondere gli elettori, qualcuno abbocca sempre. Poi, per prendere una sede, fare qualche comunicato e dei manifesti non bisogna essere scienziati. A chi fa danno una lista del genere? Prima di tutto agli elettori, poi a chi decide di far parte della lista civetta con la falsa aspettativa di poter diventare come minimo consigliere e in ultimo, ma non ultimo per importanza a chi nel civismo ci crede veramente, e sta sulle questioni amministrative da anni, tutti i giorni. Se dovessimo allargare il raggio della discussione, bisognerebbe dire che sono il veicolo fra i più importanti del distacco dei cittadini dalla politica e dalla cosa pubblica. Perché purtroppo anche in questa materia l’inganno si scopre solo e sempre a cose avvenute: il giorno dopo. Ma il giorno dopo è drammaticamente tardi.