LAVINIA RIVARA,
La simulazione sui collegi uninominali di Camera e Senato fotografa il centrodestra a un soffio dalla vittoria, ma anche una strada tutta in salita per un governo di larghe intese Pd-Forza Italia. Ora che si conosce la ripartizione dei collegi tra i singoli partiti è possibile simulare un calcolo dei loro seggi. Se si assegnano i collegi in bilico al candidato che ha anche solo un punto in più di vantaggio, e si sommano a quelli sicuri (uninominali e proporzionali): alla Camera Pd a 147 seggi, Forza Italia 141. Il totale fa 288. Se gli alleati dei dem (+Europa, Insieme e Civica popolare) convergessero con i loro 9 deputati e la quarta gamba del centrodestra facesse altrettanto con i suoi 16, si arriverebbe a 313 seggi. Ne mancherebbero tre per arrivare ai fatidici 316 necessari alla maggioranza, comunque una base fragilissima per il governo.
Per allargarla si dovrebbe ricorrere al soccorso, al momento improbabile, di Leu, Lega o Fratelli d’Italia. Al Senato invece l’intesa sarebbe più fruttuosa: Pd e FI insieme arriverebbero a 148 seggi, ma con gli alleati toccherebbero quota 166, otto in più della maggioranza di 158. In altre parole, come spiega Salvatore Vassallo, ordinario di Scienza politica all’università di Bologna e autore della simulazione che pubblichiamo, «stante i sondaggi delle ultime due settimane, anche se nei collegi in bilico vincessero sempre i partiti potenzialmente interessati alle larghe intese, la maggioranza per una grande coalizione potrebbe non esserci».
Le stime dei collegi del Senato in queste tabelle rafforzano invece l’ipotesi di una vittoria del centrodestra, che conterebbe su 144 seggi sicuri: 73 nel proporzionale e 71 uninominali (quelli in verde). Qui però è in gara anche in altri 27 collegi (gialli) e in 14 di questi ha già un vantaggio, anche se inferiore a cinque punti.
A Berlusconi, Salvini e Meloni basterebbero per arrivare al traguardo di 158, cioè la metà più uno dei seggi di Palazzo Madama (al netto dei senatori a vita). Una maggioranza risicata, ma che potrebbe allargarsi.
Il centrosinistra invece parte con 72 seggi blindati, 55 proporzionali e 17 uninominali. Se si aggiungono gli altri 9 collegi in cui ora è primo si arriva a 81. Piccolo il drappello dei 5Stelle: i posti sicuri sono solo 52 nel proporzionale, mentre nell’uninominale sono in vantaggio solo in 4 collegi. Liberi e uguali e altri partiti minori non rientrano nelle tabelle, perché non conquisterebbero collegi uninominali. Esclusa anche la circoscrizione Estero e il collegio della Val D’Aosta
Sud e Isole
Come per la Camera anche al Senato l’Ohio d’Italia – cioè l’area che fa la differenza – è il Sud, dove ballano 11 collegi tra 5Stelle e FI.
Per il Pd non ci sarebbe storia: sconfitta la sottosegretaria Bellanova che sfiderà D’Alema a Nardò (dove vincerebbe Cariddi di Nci) e il capogruppo del Pse a Strasburgo, Pittella.
Il centro
In Campania, Lazio, Abruzzo e Molise il centrodestra si aggiudica ben 20 collegi, i restanti quattro se li litiga con il centrosinistra. Tra questi quello di Bonino (Roma Gianicolense) con un testa a testa tra la leader radicale e Iadicicco (Fdi). Blindato Quagliariello (Nci) e la moglie di Mastella, Sandra Lonardo. Fuori gioco i 5Stelle compresi Taverna e Di Nicola.
Le regioni rosse
In Emilia, Toscana, Marche e Umbria il centrosinistra prenderebbe 11 collegi e combatterebbe in 8 col centrodestra. Sicuri i seggi di Renzi, della ministra Fedeli, della prodiana Zampa e di Casini (Civica e popolare). Anche qui i grilini fuori partita.
Il Nord
Qui il centrodestra è in nettissimo vantaggio con 36 seggi blindati, tra cui quelli di Ghedini, Ronzulli, La Russa, Romani, Rauti e Stefania Craxi. Il centrosinistra (con la Svp) si aggiudicherebbe solo i 5 del Trentino, e potrebbe giocarsela in altri quattro. Tra i collegi in bilico quello della ministra Pinotti, tra gli sconfitti l’ex sindaco di Trieste Illy. Zero per i grillini, fuori Paragone, Crimi e Toninelli.