L’amministrazione comunale è responsabile della cornice, ma il quadro lo devono dipingere le Contrade.

«Non si deve aver paura delle novità Bisogna coinvolgere le Contrade» Parla Piccini, che da sindaco introdusse i materassi a San Martino di ORLANDO PACCHIANI IL PALIO che affronta sfide sempre nuove, il Palio chiamato a modellarsi senza snaturarsi. Il tema forte di quest’anno è la sicurezza. Ma se ci voltiamo appena, ci sono il fenomeno dei social e dei video, la pressione animalista e ancora indietro l’affermarsi delle tv, l’attenzione internazionale, un’organizzazione sempre più metodica. Ne parliamo in questi giorni con alcuni interlocutori, a partire da chi ha avuto responsabilità amministrative importanti come l’ex sindaco Pierluigi Piccini. «Cambia la società e cambia il Palio, è naturale. Ma attenzione: le modifiche riguardano la gestione, non i fondamentali», spiega Piccini. Partiamo dall’attualità: cosa non la convince dei provvedimenti sul fronte sicurezza? «I cambiamenti vanno fatti quando ci sono costanti che si ripetono nel tempo, mai rincorrendo un fatto specifico». Ma nell’immediato cosa era possibile fare, dopo la circolare del capo della polizia Gabrielli? L’errore di fondo è stato affrontare il problema come se il Palio fosse un concerto, un evento da un giorno solo. E invece è una manifestazione che dura quattro giorni». Però il tema della sicurezza non è un problema da affrontare a fondo? «Certo, ma con interventi solidi, non estemporanei. In particolare, tutti gli steccati andrebbero rivisti». Una modifica sostanziale, dunque. «Sì, ma non bisogna avere paura quando le decisioni sono ponderate e digerite. L’esempio classico sono i materassi a San Martino: sembravano intoccabili, poi ci siamo accorti che si poteva innovare e che si poteva anche rivedere il raggio della curvatura. Da allora una parte rilevante di incidenti è stata eliminata». Nel Palio si può cambiare, allora? E quando? «Ho sempre pensato che il Palio fosse una cartina di tornasole della città, che era dinamica quando sono state prodotte e accettate novità importanti ma rispettose della tradizione. Oggi Siena è statica e si cambia solo con provvedimenti d’urgenza. E soprattutto senza coinvolgere le Contrade. Se parliamo di sicurezza, nessuno meglio di loro sa come funziona, ha il comportamento e la gestualità corretta. «IL Comune è responsabile della cornice, il quadro lo dipingono le Consorelle» due Palii, poi credo che durante l’inverno dovrà essere analizzato tutto senza improvvisazione». Con quale logica? «L’amministrazione comunale è responsabile della cornice, ma il quadro lo devono dipingere le Contrade. Se ti muovi così, motivando e spiegando le azioni, nessuno ti dice nulla. Ma ora mi sembra che si sia entrati a dipingere il quadro, con una netta invasione di campo. E questo alla città e alle Contrade non torna».

LA NAZIONE di Siena

30 Giugno 2017