La pandemia presenta il conto: in vendita duecento alberghi

Proprio ieri annunciato il passaggio di proprietà del resort nell’abbazia di Spineto in Valdorcia, che fu ritiro del governo Letta
di Maurizio Bologni
Alberghi a saldo, la grande svendita provocata dalla crisi pandemica accelera. Il mercato è invaso da resort e hotel di varie stelle, pensioni, B&B, agriturismi e affittacamere. I vecchi proprietari e gestori si arrendono, gettano la spugna, mettono in vendita strutture ricettive di ogni genere e in tutti gli angoli della Toscana. Il 15 novembre scorso il portale immobiliare Idealista ha contato 1.022 alberghi in vendita in tutta Italia, con una crescita del 63% nell’arco di un anno. Quasi una struttura ricettiva su cinque di quelle in vendita, 194 in tutto, si concentra in Toscana, in aumento di 122 unità rispetto alle 72 di un anno prima, con un’accelerata da record: la percentuale degli hotel in vendita in Toscana cresce del 169%. Il valore complessivo dei beni sul mercato è stimato da Idealista in almeno 200 milioni di euro.
Nella top ten degli immobili in vendita su Idealista in provincia di Firenze, primeggia per prezzo richiesto, 8 milioni di euro, il quattrocentesco Castello Cavalcanti di Reggello, che si sviluppa in 2.450 metri quadrati di superficie su tre piani fuori terra più il seminterrato, caratterizzati da saloni con mobili storici, soffitti decorati e camini, soffitti a volta e pareti affrescate, 17 camere che formano un boutique hotel di lusso con parco di 22 ettari, vigneto e giardini ottocenteschi, campo da tennis-calcetto. A 7,8 milioni di euro è in vendita a Pontassieve una ex villa padronale immersa in un bosco di cipressi e faggi, circondata da un uliveto, ristrutturata con pavimenti in cotto, travi in legno a vista, decorazioni alle pareti e ai soffitti e adibita ad agriresort con ristorante, piscina e Spa ( 22 le camere dell’albergo), piscina, antica cappella consacrata in cui si celebrano matrimoni.
A 7,5 milioni a Pratolino si può comprare un hotel di lusso con panorama su Firenze, circondato da otto ettari di bosco di lecci, giardino e prato: 96 stanze su due piani, area benessere con piscina coperta riscaldata, terrazza panoramica e piscina scoperta. Villa Monastery, un edificio del XIV secolo, è in vendita vicino alla piazza centrale all’Impruneta per 7,4 milioni: 2.500 metri quadrati, zona benessere, palestra con attrezzature Technogym, sauna a 6 posti, una piccola area relax e un spogliatoio con docce. E soprattutto 12 lussuose suite di varie dimensioni tra 120 e 310 metri quadrati.
Tra i 4,5 e 3, 5 milioni, fermandosi sempre alla top ten Idealista della provincia fiorentina, sono in vendita strutture ricettive a San Casciano val di Pesa (un affittacamere ricavato in una tenuta rinascimentale con 28 locali, piscina e giardino e un ex casale con 24 camere, terrazza solarium e cappella), a Calenzano ( un eco-hotel con 32 camere). a Rignano ( ex fattoria del 1400 con 51 stanze, zona spa e benessere, piscina), un agriturismo a Greve e un altro a Villamagna ( 18 stanze, area relax e piscina). E se si allarga lo sguardo, altre strutture in vendita nella provincia, in Toscana, 194 in tutto come detto.
A rimarcare l’effervescenza del settore, ieri, l’annuncio che è passata di mano uno dei complessi turistico- ricettivi più belli e celebrati della Valdorcia: la tenuta- abbazia di Spineto, poco sopra Sarteano verso Radicofani. Per Spineto, un tempo nell’orbita del banchiere Enrico Cuccia, il balzo di notorietà arrivò, improvviso, nel maggio del 2013. L’allora premier Enrico Letta ci portò in ritiro per due giorni il suo governo di centrosinistra: c’era da meditare sull’Imu, su misure economiche delicate, la solita infinità di problemi, e l’abbazia sembrò il luogo adatto. Poi, per Spineto come per tutti, la crisi Covid. Ora la rinascita. Arsenale spa, società che sviluppa e gestisce asset nel settore dell’hospitality di lusso e del lifestyle, ha annunciato ieri un investimento totale di 30 milioni per far risorgere il complesso in tre anni attraverso una completa ristrutturazione.
In una valle di 800 ettari, il nucleo centrale e originario della proprietà risale all’XI secolo e comprende l’abbazia benedettina, punto di riferimento per gli ordini religiosi del sud della Toscana, in seguito di dominio della famiglia Medici, e un convento con annessa Chiesa della Santissima Trinità della diocesi di Montepulciano. Attorno si estendono terreni, un lago e strade per 20 chilometri che collegano 11 casali esclusivi con piscina privata, distribuiti su piccole collinette. Completano la proprietà una foresteria, una sala congressi, fabbricati e scuderie. L’abbazia rimase di proprietà dei monaci fino al 1830 quando venne acquisita da privati. Dal 1989 la tenuta è stata di proprietà della famiglia Tagliapietra, che si è occupata di attività di coltivazione, allevamento, olivicoltura, viticultura, e della conduzione dell’attività turistica dei casolari. Il restyling riguarderà i vari casali sparsi all’interno della tenuta e l’abbazia nel suo epicentro, dove saranno creati servizi per il nuovo progetto hospitality. I lavori inizieranno entro la fine del 2022 e proseguiranno fino al 2025.
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