La “maledizione” di S.Orsola: Bocelli lascia.

ilaria ciuti
La cordata di cui faceva parte il tenore si ritira: alla metrocittà non è mai arrivata la fideiussione
Il buco nero di Sant’Orsola non si riempie. Almeno per ora. E comunque, anche se il progetto Bocelli dovesse andare avanti sotto altre forme dell’attuale cordata funestata dalle vicende giudiziarie, i tempi saranno inesorabilmente lunghi. E siccome i tempi non sono una variante da poco, il quartiere di San Lorenzo, che sembrava potesse riprendere smalto dalla sistemazione di un problema aperto da più di trent’anni, dovrà aspettare. La “ maledizione” Sant’Orsola prosegue. Dopo una serie di aste fallite, finalmente il maggio scorso la Metrocittà aveva dato il benestare al progetto portato avanti da una cordata di dieci imprenditori, tra cui c’era. al 15% ma in posizione fondamentale, anche la società Almud Edizioni Musicali guidata dal fratello del tenore. Il progetto aveva al centro la Bocelli Academy of music, oltre a una serie di altre iniziative dentro i 15 mila metri quadri di Sant’Orsola. E a quel punto era sembrato che Andrea Bocelli avrebbe finalmente chiuso in gloria uno dei buchi più neri della città. E invece il tenore e la famiglia si sono ritirati. In silenzio, senza fare rumore né dichiarazioni ufficiali. Semplicemente la fideiussione, a questo punto necessaria a far partire i lavori, non è mai arrivata alla Metrocittà, Così i risultati dell’asta si sono annullati di fatto.
Salta il progetto da 30 milioni che in circa sei anni avrebbe portato a Firenze la scuola di musica di Bocelli, capace di attrare cento studenti a trimestre da tutto il mondo. Oltre a una foresteria per detti studenti, un ristorante, un bar, un doppio museo, multimediale e storico, intitolato a Monna Lisa che si suppone sepolta nel 1542 nell’antico monastero delle Orsoline, un centro di artigianato di alto livello, una ludoteca, i cortili interni aperti come una piazza pubblica, anzi varie pIazze. Un bel sogno per l’ex convento, ex Manifattura tabacchi, ex centro profughi e, a metà degli anni’80, sventrato per farci la caserma della Guardia di Finanza e poi abbandonato. Il sogno di Andrea Bocelli è stato cancellato dalle vicende giudiziarie della cordata che avrebbe dovuto realizzarlo, di cui prima è stato arrestato un socio e poi addirittura il capofila Alessandro Paolini. La famiglia Bocelli, che aveva accusato il primo colpo ma era andata avanti, al secondo chiude. Così a a fine novembre la fideiussione non arriva, il progetto decade: senza Bocelli, intorno a cui era stato costruito, non ha più senso nè sostanze con cui andare avanti .
Ora cosa sucede? Dopo tanti fallimenti la Metrocittà non farà un’altra asta, ma tenterà la via della trattativa privata. Probabilmente con lo stesso Bocelli e per lo stesso progetto che la commissione di gara aveva giudicato idoneo sia quanto a impianto economico che progettuale. Insomma, andava tutto bene , fuorché una parte della cordata. Quella restante per un po’ ha sperato che magari fosse Bocelli stesso a sostituirsi al capofila, ruolo che però esige una partecipazione più corposa al capitale della società, cosa che Almud Edizioni Musicali non aveva contemplato . Ma non è stato forse tanto quello il problema quanto la voglia di vederci più chiaro e di ripartire, se si dovesse ripartire, su basi più sicure. La famiglia Bocelli intende a questo punto prendere tempo per riflettere bene anche se non ha del tutto abbandonato l’idea dell’Academy. Vorrebbe prima riconsiderare a fondo l’intera questione, fare una revisione del progeto e trovare un socio fidato e amico come capofila. Pare anche che in Inghilterra esista un tipo disponibile. Ma pare e Bocelli non ha certo il tempo di buttarsi a tempo pieno nella questione, Dunque, andasse anche bene e non è detto, ci vorrà molto tempo. Un lungo e incerto tempo in cui il buco nero rimarrà ancora inesorabilmente tale.
Fonte: La Repubblica, www.repubblica.it/