Nell’opera che è certamente la più grande riflessione sull’amore della civiltà antica (e forse di tutta la nostra civiltà), cioè il Simposio di Platone, a un certo punto prende la parola il comico Aristofane. Come c’è da aspettarsi, Platone gli mette in bocca un discorso estroso e bizzarro. È un mito di fondazione del desiderio amoroso, che vuole spiegare come mai questa energia misteriosa si aggiri tra gli esseri umani in modo tanto anarchico e indifferenziato.