Italia viva-Letta, intesa lontanaI renziani: da lui nessun segnale

Suppletive a Siena, Scaramelli avverte il leader Pd. Renzi: «Spero nell’alleanza…»

Aldo Tani

 

siena Oggi no, domani forse. Tra Enrico Letta e Italia viva siamo sempre fermi al punto di partenza. L’ex premier, come auspicato da Matteo Renzi qualche giorno fa, ha chiamato Stefano Scaramelli, ma la distanza tra le parti è netta. «Ogni giorno che passa è un giorno perso. Il nostro non è un ultimatum, ma la politica si costruisce nella quotidianità», sottolinea il capogruppo dei renziani in Consiglio regionale, parlando della possibilità di ricucire la frattura nata dalla candidatura del segretario del Pd per elezioni suppletive nella circoscrizione senese.

Freddezza che ha contraddistinto anche il passaggio privato tra i due. «Ci siamo sentiti prima che iniziasse la campagna elettorale (sabato a Montalcino, ndr ). Mi sarei aspettato che fosse un prologo a un confronto tra i vertici regionali. Per il momento resta invece una telefonata di cortesia», aggiunge il vicepresidente dell’assemblea toscana, che rimane comunque in ascolto: «Noi non siamo permalosi, anche se la candidatura calata dall’alto non ci è piaciuta. Entro la prossima settimana mi aspetto dei segnali, perché poi il tempo stringe».

Per uno dei paradossi della politica, più ottimista di Scaramelli sull’alleanza a Siena è Matteo Renzi, che con Letta ha rotto dai tempi del famoso «Enrico stai sereno» che poi portò alla caduta del governo dell’attuale leader del Pd. «So che Letta sta parlando con Scaramelli e stanno valutando se è possibile fare un’alleanza. A me farebbe molto piacere. Spero trovino una soluzione», ha detto il leader di Iv ieri ospite di «Studio24» su Rainews24 . Ma i motivi di frizione tra Pd e Iv restano diversi e spaziano dal locale al nazionale. «Abbiamo chiesto un tavolo di confronto sulle Amministrative, da mettere in piedi prima della scelta del candidato — spiega Scaramelli —. Vista la strada intrapresa, vogliamo capire quanto conta Italia viva per il Partito democratico. Noi ci sentiamo parte integrante del centrosinistra». Uno degli scogli più grandi riguarda il ruolo del Movimento 5 Stelle: forza di governo su scala nazionale e all’opposizione in Toscana. Al momento i Pentastellati non hanno espresso candidature su Siena e, considerando il peso specifico minino sul territorio senese (dove nel 2018 non si sono presentati neppure alle Comunali), può darsi che non lo facciano neppure nelle prossime settimane. «Per noi non è possibile stare insieme a chi si oppone all’aeroporto di Firenze, chi ha una posizione netta sul Ddl Zan, chi in questa regione non sostiene le nostre battaglie — precisa il renziano — Mi sembra una scelta irrazionale, ma anche su questo non c’è chiarezza». Certezze che Scaramelli vorrebbe anche su Mps: «Mi sarei aspettato da Letta una presa di posizione, che non c’è stata. La banca è una risorsa imprescindibile per il territorio toscano».

Intanto Italia viva si sta muovendo per giocarsi la partita in proprio. Due i nomi in ballo: Paola Piomboni ed Eleonora Contucci. «Dal primo momento vedevamo bene una donna per rappresentare il territorio. Oggi ne siamo ancora più convinti». Giusto per rimarcare la distanza .

 

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