ANDREA CARUGATI
In una lezione agli studenti di giornalismo di Milano, anno 2004 (pubblicata da Dagospia), l’allora piccola star della tv Rocco Casalino diede sfogo ai suoi pensieri più scorretti: dal «fastidio» e lo «schifo» pervecchi, ragazzi down e bambini, fino alla necessità di «non semplificare la Seconda guerra mondiale con un “Hitler=Male” e “Ebrei=Poveretti”». «La storia è fatta di uomini come noi: se non proviamo certi sentimenti è solo perché non siamo in quel contesto». Casalino cerca di ridimensionare le sue parole a «pezzo di teatro». E anche il prof che lo aveva invitato, Enrico Fedocci, spiega di avergli chiesto di provocare i ragazzi. Nella lezione il portavoce del premier mostra già padronanza dei meccanismi della comunicazione, e spiega di volerli sfruttare «per accumulare soldi». Con una forma di excusatio finale: «Sono una puttana, chi come me arriva dal basso è più abituato a vendere la propria anima».