Da Salvetti a Biffoni, l’intervista del sindaco a ” Repubblica” ha fatto irritare i dem. Rossi: ” Non c’è bisogno di alzare la voce”
di Ernesto Ferrara
«Firenze è il capoluogo della Toscana e non ha bisogno di alzare la voce per rivendicare prebende. Questo potrebbe suscitare pericolose reazioni da parte di altri territori » , avverte il governatore Enrico Rossi. Anche il sindaco di Livorno Luca Salvetti non cela un po’ di disappunto: « Firenze è rilevante ma le altre province importanti della Toscana sono altrettanto decisive. Nel laboratorio toscano ciò che è accaduto a Livorno è essenziale: apertura a sinistra, innovazione nel programma. E anche sui rifiuti: giusto chiedere più nettezza, ma non si può mica puntare all’autosufficienza dicendo ” si risolve tutto ma non a casa mia”. Da questo punto di vista Livorno ha già dato » . E pure il capogruppo dem in Regione Leonardo Marras, grossetano, avverte qualche rischio: «Guai a pensare che tutto si risolva a Firenze. Giani questo lo sa e non manca mai di ricordarlo spiegando la sua visione della Toscana diffusa».
Scuote di nuovo il Pd toscano, Dario Nardella con l’intervista uscita ieri su Repubblica. « Chi vince a Firenze vince in Toscana » , manda a dire il sindaco sfidando tutti e in fondo lanciando un messaggio anche al candidato governatore Eugenio Giani: è coi voti del capoluogo che si batte la Lega. « Così colmeremo la debolezza nelle altre province » fa sapere Nardella invocando un sì più convinto su nuova pista di Peretola, termovalorizzatori e politiche economiche e sfidando anche il sistema delle correnti.
E il Pd si agita e mugugna. Non tanto quello fiorentino quanto gli ” altri” Pd. « Apprezzo Dario come leader politico e amministratore. Tuttavia non sono sicuro che muovere critiche al Pd proprio ora, nel mezzo di una difficile campagna elettorale, sia quello che serva», annota il deputato Andrea Romano, portavoce della corrente lottiana di Base Riformista. «Io direi che l’area vasta Firenze- Prato- Pistoia è strategica per il voto. Sull’aeroporto è invece noto come la pensiamo a Prato », manda a dire il sindaco Matteo Biffoni. All’opposto l’ad di Toscana Aeroporti Roberto Naldi apprezza: «Nardella ha centrato il punto: niente ambiguità su temi cruciali. Non si può essere allo stesso tempo favorevoli e contrari alla nuova pista». Rossi invece non ha le stesse convinzioni di Nardella: « Firenze ha diritto e dovere di svolgere una funzione di direzione. La risoluzione dei suoi problemi rafforza la Toscana. Ma vale anche l’inverso: se Firenze si fa carico di tutti i problemi della Regione e li risolve, questo non può che rafforzarla » osserva. Rilanciando: « Il mio invito a tutti è di superare una logica corporativa e municipalistica » . E poi si rivolge a Giani: « Ho apprezzato le sue parole sulla sanità pubblica e la storia rossa. Può farcela contornandosi di una bella squadra. Per un programma solido, suggerisco di rovistare nella cassetta degli attrezzi dei progetti della mia giunta, apprezzata dal 69% dei toscani. E mi permetto di chiedere anche proposte forti e mobilitanti sui diritti delle donne», chiede il governatore. Il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini è preoccupato. Ritiene come Nardella che « il Pd non sembra comprendere il pericolo della destra». E poi attacca senza mai citarlo Andrea Marcucci per l’estromissione di Remaschi: « Abbiamo un Pd balcanizzato che sta diventando un circolo per pochi addetti ai lavori in lite fra loro. Esponenti in vista del partito sentono di avere la vittoria in pugno tanto da permettersi di escludere le altre componenti dalle liste elettorali. Molto rischioso » . Se non altro almeno il temuto sondaggio che darebbe Giani e Ceccardi appaiati non esiste. O almeno, dice il Pd nazionale, « non lo abbiamo commissionato noi » . La candidata leghista non se ne cura e tappezza Firenze di manifesti, mentre Giani è ormai deciso ad una svolta sulla lista del presidente: accanto al nome Orgoglio Toscana dovrebbe apparire la dicitura “Per Giani presidente”. E chissà Renzi che ne dirà.