E se fosse stato tutto già scritto?

Niente iscrizione alla Lego Pro, Siena perde anche il calcio

Il tentativo di passaggio di proprietà va a vuoto: «Tempi troppo stretti». Dopo sei anni un altro ko

Aldo Tani

 

Il nuovo ciclo del Siena è durato appena 6 anni. Neanche il tempo di ripartire, con la speranza di ritrovare prima o poi palcoscenici importanti, che per la Robur si spalancano ancora le porte dei dilettanti. Questa volta però senza la certezza che sarà la serie D ad accogliere i bianconeri.

Un finale inatteso, perché nella giostra di cordate interessate a rilevare la proprietà da Anna Durio, la possibilità di non iscriversi alla C è sempre stata considerata remota. Invece il 5 agosto, termine ultimo per completare i passaggi burocratici, è arrivato, ma il Siena non si è presentato all’appuntamento. Un’assenza che alla vigilia sembrava scongiurata, perché l’accordo con la cordata armena era stato raggiunto. L’iscrizione sarebbe stata di competenza dell’imprenditrice ligure, che però in cambio avrebbe avuto la copertura finanziaria per completarla, circa 1,3 milioni di euro, e l’impegno a concludere la trattativa una volta andata a buon fine questa operazione.

Il ruolo di garante sarebbe stato svolto da Mps, perché i tempi tecnici per il trasferimento di fondi da conti extraeuropei, verifiche comprese, avrebbero richiesto troppo tempo. Una ventina di giorni circa, ovvero la procedura sarebbe dovuta essere avviata a metà luglio, come ribadito più volte dal gruppo armeno. Allora però la Durio fece una scelta diversa, preferendo l’offerta presentata dall’italiana Fram Group. Una società milanese specializzata in servizi per le aziende, che prima di arrivare all’ombra della Torre del Mangia, aveva già in mano i dirigenti, l’allenatore e il versamento di tre mensilità di stipendi pregressi.

Quello che sembrava un lieto fine, con il passare dei giorni è diventata un rappresentazione fumosa. I protagonisti mai apparsi per la verità in prima linea, si sono defilati, aprendo di nuovo la strada alla Berkeley Capital: la holding armena con interessi nel settore petrolifero ed energetico. Attraverso l’avvocato pistoiese Alessandro Belli, il sodalizio caucasico ha sempre manifestato il pieno interesse alla causa bianconera, individuando nei tentennamenti della proprietà l’ostacolo nel portare avanti la trattativa.

Gradimento ribadito anche ieri, quando la situazione era ormai compromessa: «Il progetto sportivo su Siena resta ed è di grande qualità”. Un fatto non trascurabile, perché se è vero che i bianconeri salutano il professionismo, è altrettanto vero che la nuova Robur ripartirà senza debiti.

 

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