Il futuro va al museo

Il Maxxi di Roma festeggia online i suoi primi 10 anni chiedendo ad artisti, curatori, architetti, scienziati da Renzo Piano a Ilaria Capua, di immaginare il domani
di Lara Crinò
Sarà una festa, un ” ponte” tra ciò che abbiamo realizzato durante il lockdown e la riapertura dei nostri spazi » . Così Giovanna Melandri, a capo della Fondazione Maxxi, definisce Una storia per il futuro, la maratona virtuale che il 18 giugno, per tutta la giornata, sui canali social del museo romano e in streaming sul sito di Repubblica festeggerà i primi dieci anni del museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, con dibattiti e contributi video di artisti, curatori, architetti, designer, scienziati: da Renzo Piano a Rem Koolhaas, da Cecilia Alemani a Ilaria Capua, da Stefano Boeri a Tomás Saraceno. Una festa, quindi, ma soprattutto una riflessione sul futuro dei musei e sul ruolo e la fruizione della cultura nello scenario post- Covid. L’arrivo della pandemia, la chiusura delle sale, delle mostre temporanee, dei laboratori didattici hanno spinto il Maxxi, come accaduto ad altre realtà museali, a progettare nei mesi scorsi un grande palinsesto online: « 200 pillole video, che hanno totalizzato oltre 13 milioni di visualizzazioni » , racconta Melandri. Un risultato che indica una strada, « rafforzando l’idea che la vocazione del Maxxi, e dei musei in generale, debba essere sempre di più non solo social, ma sociale, pubblica. Dobbiamo essere sempre di più un centro di produzione intellettuale in relazione con la scuola, con l’università, per evitare l’impoverimento culturale del paese in una fase così difficile. Dobbiamo chiederci come possiamo contribuire a scrivere il futuro grazie alle intuzioni degli artisti, degli architetti, degli studiosi».
I nomi che il 18 giugno, dopo i saluti istituzionali del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e del presidente della Camera Roberto Fico, si avvicenderanno negli interventi e nei dibattiti, online dalle 11 alle 21, provengono dunque dagli ambiti più diversi: ciascuno si interrogherà su come realizzare una nuova ” ecologia della creatività” per i tempi che verranno. Renzo Piano, con Melandri e Margherita Guccione (alla guida della direzione generale per la creatività contemporanea del Mibact), discuterà della sfida che pone all’architettura la rilettura degli spazi pubblici (ore 17.15); Hou Hanru, direttore artistico del Maxxi, parlerà invece con il designer e urbanista Rem Koolhaas dell’allontanamento dai centri urbani e del ritorno ai borghi come strumento di sviluppo sostenibile, un tema cruciale per l’Italia (ore 18.30); la virologa Ilaria Capua e Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale di Milano si interrogheranno sulla pandemia come acceleratore di interdisciplinarità ( ore 16). Da non perdere anche il dialogo tra David Adjaye, autore del rivoluzionario museo di storia e cultura afroamericana di Washington, Cino Zucchi, Marinella Senatore e il critico Marco Scotini sulla capacità dell’arte di rafforzare i legami comunitari, e di creare spazi inclusivi in un momento in cui il tema della lotta al razzismo domina il discorso globale (ore 17.40).
In serata, si continua parlando di arte pubblica, ambiente e sostenibilità con l’artista Tomás Saraceno, con Cecilia Alemani, direttrice dell’High Line di New York e della prossima Biennale Arte di Venezia e con Bartolomeo Pietromarchi, direttore Maxxi Arte ( 20.15), mentre la paesaggista Petra Blaisse, che firmerà l’allestimento della mostra Una storia per il futuro per il museo romano, discute con Hou Hanru su progettazione ed ecologia (20.30). Da non perdere il focus sull’abitare, tema al centro del nuovo allestimento della mostra At Home 20.20 che proprio il 18 giugno riapre al pubblico. Perché il nostro mondo è cambiato, e l’abbiamo scoperto restando a casa.
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