I sindacati: “Siamo al collasso mancano medici e infermieri”

Cresce lo scontento e la sanità toscana potrebbe andare verso lo sciopero. La Cgil stima una carenza di 1200 unità nel personale, l’Anaao parla di 6- 700 dottori in meno: ” Senza assunzioni non ce la possiamo fare”
di Ernesto Ferrara
La sanità toscana va verso una rivolta generale per la carenza di personale e le assunzioni sostanzialmente bloccate che potrebbe addirittura arrivare ad un clamoroso sciopero. Mancano infermieri e Oss, ma pure radiologi, chirurghi, anestesisti, ginecologi, pediatri, denunciano i sindacati. La situazione è molto grave nei pronto soccorso: in ognuno dei più grandi della Toscana si stima manchino almeno 8-10 medici e il guaio è che i turni massacranti stanno alimentando una preoccupante fuga, come un circolo vizioso. Raccontano dall’Anaao, il sindacato dei medici, che solo a Careggi nelle ultime settimane si sono dimessi 6 professionisti di ruolo dal pronto soccorso, 3 hanno chiesto di cambiare reparto e 3 sono andati a fare i dottori di famiglia, accettando di guadagnare molto meno pur di scappare da un lavoro stremante.
Secondo la Cgil una stima verosimile delle carenze di organico nelle aziende sanitarie toscane parla di 1.200 profili mancanti tra infermieri e Oss mentre l’Anaao parla di 6-700 medici in meno rispetto al fabbisogno, 400 solo nei reparti dell’emergenza urgenza, cioè appunto 118 e pronto soccorso. In tutto fa duemila profili sanitari in meno, che dopo 18 mesi di pandemia rende lo scenario esplosivo. Col problema che il quadro continua ad aggravarsi: le voci del deficit crescente del bilancio sanitario regionale, ormai stimato in oltre 430 milioni di euro dai 300 ipotizzati a luglio, hanno cautelativamente spinto le Asl a sospendere le nuove assunzioni, anche quelle già previste e deliberate, come denunciano sindacati e Ordini professionali. Al blocco del turn over e allo stop alle nuove assunzioni programmate per il 2021 si aggiungono anche i timori di tagli di spesa, tanto sull’acquisto di farmaci e tecnologie quanto sui contratti libero- professionali fatti durante il Covid, in pratica i sanitari della pandemia che potrebbero finire a casa. «La sola idea di utilizzare la forbice in un momento simile, dopo quasi due anni di criticità e sacrifici assoluti è semplicemente scioccante. Sarebbe il de profundis, un paradosso. Fermatevi » , invoca il presidente dell’Ordine dei medici di Firenze Piero Dattolo. « Siamo a un passo dalla chiusura dei servizi negli ospedali, a causa della mancanza del personale: la Regione non comprende la gravità della situazione, è necessario subito sbloccare le assunzioni a tempo indeterminato» tuona Giampaolo Giannoni, del Nursind, il sindacato autonomo degli infermieri. « Siamo sull’orlo del collasso » denunciano pure da Anaao chiedendosi che fine abbiano fatto le 5 mila assunzoni annunciate dalla Regione nel 2020. I sindacati Cgil, Cisl e Uil lunedì prossimo si sono dati appuntamento al circolo di San Bartolo a Cintoia per un’assemblea regionale del pubblico impiego e la decisione è ormai presa: a tutti i settori della sanità, in tutte le aziende toscane, verrà dato mandato di proclamare lo stato di agitazione, il primo step per arrivare ad uno sciopero. E non solo: « Avvieremo una campagna di mobilitazione in tutti i presidi che durerà settimane. Senza assunzioni la sanità toscana non ce la fa. E senza programmarle arriviamo al punto critico» avverte Riccardo Bartolini della Fp Cgil.
Sono venti di tempesta che soffiano mentre i dati del contagio invece danno segnali non così allarmanti. Cala l’incidenza sul territorio regionale e secondo l’aggiornamento settimanale delle mappe elaborate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) la Toscana, rossa per tutto agosto con tanto di polemica del governatore Giani, torna in giallo. La campagna di vaccinazione, che ha ormai raggiungol’ 80% dei toscani, entra nella fase della terza dose: si parte lunedì 20 coi fragilissimi che saranno chiamati dai reparti, sono circa 50 mila e l’obiettivo è coprirli entro fine settembre. Poi sanitari, over 80 e Rsa. Proprio sulle residenze sanitarie ass istite Giani è pronto ad una ordinanza per l’obbligo di green pass, che sarà esteso anche ad altri luoghi non previsti dal decreto del governo.
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