ROMA Ignazio Visco è stato confermato ieri governatore della Banca d’Italia per altri sei anni, ma anche le fasi finali della procedura di nomina hanno dimostrato quanto questa scelta abbia lacerato i rapporti nello stesso governo. Dopo aver ricevuto il parere positivo all’unanimità dal Consiglio superiore di Bankitalia, come prevede la legge, il premier Paolo Gentiloni ha sottoposto il nome di Visco alla delibera del Consiglio dei ministri. Che si è riunito ieri mattina in formato ridotto. Erano infatti assenti quattro esponenti renziani: la sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi e i ministri Maurizio Martina (Agricoltura), che è anche vicesegretario del Pd, quello dello Sport, Luca Lotti, e quello delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Assente anche la titolare della Salute, Beatrice Lorenzin (Ap). Presenti invece gli altri ministri del Pd. Dopo la delibera, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di nomina che mette fine, almeno per il momento, alla tormentata vicenda.
Il leader del Pd, Matteo Renzi, che fino all’ultimo ha cercato di sbarrare la strada al governatore uscente, ha fatto buon viso a cattivo gioco: «Sulla Banca d’Italia ci sono state opinioni diverse» con Gentiloni, «ciascuno rimane sulle proprie idee. Buon lavoro al governatore Visco». «Renzi — attacca Renato Brunetta di Forza Italia — è un irresponsabile che non ha rispetto per le istituzioni». Per Matteo Salvini (Lega), la conferma di Visco è stata «il colpo di coda dei poteri forti: il governatore non ha vigilato sulle crisi bancarie, sotto di noi Bankitalia tornerà sotto il controllo pubblico». Contraria alla nomina anche Sinistra italiana.
Si distingue nel Pd il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, della minoranza del partito: «Visco garantisce stabilità e salvaguarda la credibilità, l’indipendenza e l’autorevolezza della banca centrale». Ma, aggiunge, è necessario riformare l’attività di vigilanza. Soddisfatti i sindacati nazionali e di categoria.
Per Visco ieri è stata una normale giornata di lavoro a Palazzo Koch. Ha ricevuto i complimenti e gli auguri di amici e colleghi, ma non c’è stata alcuna cerimonia. La sua prima uscita pubblica è fissata per martedì alla Giornata del risparmio. Quella più impegnativa quando sarà ascoltato dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, tra novembre e dicembre.