Guerriglia e cariche al corteo illegale. Bottiglie e bombe carta contro la polizia

Antonella Mollica, Simone Innocenti

 

Fascisti e pezzi dei centri sociali non si sono «saldati». E solo per questo motivo, ieri sera, la manifestazione non autorizzata che doveva tenersi in piazza Signoria non è stata ancora più esplosiva. Ci sono stati scontri e tafferugli, cariche, lanci di oggetti e atti vandalici, anche i vetri di un’auto della polizia frantumati, ma le opere d’arte e i monumenti — al momento in cui il giornale va in stampa — sono salvi.

Ieri sera all’incirca 400 uomini in divisa si sono trovati a fronteggiare dai 500 ai 600 manifestanti. Piazza della Signoria è stata, in pratica, chiusa da polizia e carabinieri: ogni via di accesso è stata bloccata. Alle 21.15 un primo gruppo di manifestanti — neofascisti e esponenti del tifo — si sono poi radunati davanti al Battistero in piazza del Duomo, sempre tenuti sotto controllo dalle forze dell’ordine, e alcuni si sono seduti a terra. Dai manifestanti è poi partito il grido «Libertà, libertà».

In quel momento, da via de’ Cerretani, sono comparsi i militanti di viale Corsica, uno dei centri sociali considerati violenti dalla polizia. La Digos li ha intercettati prima che si unissero ai neofascisti e li ha respinti indietro riuscendo a confinarli in piazza Santa Maria Novella. Durante il tragitto ci sono stati diversi momenti di tensione e cariche di alleggerimento. Uno degli antagonisti, poco prima di arrivare in piazza, ha lanciato due fioriere contro i poliziotti, ferendone due. Il giovane è stato individuato e poi fermato dalla Digos, che ha sequestrato diverse mazze e bastoni. Per oltre venti minuti la polizia ha respinto «Viale Corsica» di là d’Arno. Tutto questo mentre in via Calzaiuoli è partito un lancio di oggetti, tra cui bottiglie di vetro e monetine, contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con una carica lungo la centralissima via Calzaioli a Firenze, facendo arretrare i manifestanti per decine di metri. Una manifestante, secondo le prime informazioni, è rimasta colpita proprio da una bottigliata. Sotto la Loggia del Porcellino sono stati trovati manifestini, tra cui alcuni contro i giornalisti. Slogan contro Giuseppe Conte e Palazzo Vecchio ma anche cori contro la polizia: un manifestante è salito sopra una volante e alcune persone, in via Calzaioli, hanno provato a fermare un blindato. Cariche di alleggerimento si sono registrate fino alle 23 di ieri sera così come lanci di petardi contro la polizia.

Alla manifestazione non autorizzata — che era partita dai social e che era stata rilanciata da persone di varia estrazione politica (dalla destra all’antagonismo) hanno assistito anche svariati curiosi che hanno filmato i momenti di tensione: ecco perché è difficile fare una stima esatta dei partecipanti. Non una vera e propria guerriglia urbana ma episodi di mini-guerriglia, almeno fino alle 23 di ieri sera. E tutto questo perché tutto era stato studiato nei minimi particolari al tavolo tecnico che si tiene in Questura, dove si sono decisi i piani operativi e di impiego delle forze dell’ordine. La città è stata divisa in tre zone: piazza Signoria, piazza Duomo e piazza della Repubblica. E in tutto questo c’è da considerare un lavoro investigativo della Digos che, in questi giorni, è stato capillare. La città aveva risposto, dissociandosi. Tutti i rappresentanti delle categorie e i sindacati avevano dichiarato apertamente il diniego a questa manifestazione. Non solo: il Calcio storico si era dissociato così come il Cpa-Firenze Sud (che oggi invece farà una propria manifestazione). Da stamani inizia invece un altro lavoro, quello di dare un volto e un nome a chi ha partecipato agli scontri: ieri sera c’erano almeno due fermati, nelle prossime ore le denunce.

 

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