Gli Uffizi da ridere così i capolavori conquistano i giovani

Stasera su TikTok, il social network che piace ai teenager, tour virtuale delle sale. Poi Prado e Rijksmuseum
di Gaia Rau
Ventidue candeline ancora da spegnere, studentessa di mediazione culturale a Milano e un talento per il doppiaggio comico che l’ha resa, nel giro di pochi mesi, una star del piccolissimo schermo. Decisamente, Martina Socrate non è la guida che ti aspetteresti di trovare fra le sale degli Uffizi. E invece è quello che succederà stasera a partire dalle 19,30, quando la seguitissima “tiktoker” (752 mila follower) indosserà i panni della divulgatrice culturale per condurre il pubblico in diretta streaming alla scoperta dei segreti e dei capolavori della Galleria, della reggia medicea di Palazzo Pitti e del patrimonio botanico e scultoreo di Boboli. L’occasione è la ” Settimana dei musei” organizzata proprio da TikTok e alla quale parteciperanno altri tre colossi internazionali dell’arte come il Prado di Madrid, il Rijksmuseum di Amsterdam e il Naturkundemuseum di Berlino. In programma un tour virtuale in piena regola, se pure all’insegna dell’umorismo che contraddistingue i contenuti video del social network cinese, ma anche una serie di attività interattive pensate per coinvolgere gli utenti della piattaforma, tra cui la possibilità di calarsi nei panni di critici e curatori per descrivere la propria abitazione come se fosse una galleria d’arte (hashtag #MuseoACasa), e quella di riprodurre le pose dei soggetti delle opere grazie a un filtro particolare da scaricare.
Quella degli Uffizi è la prima diretta da un museo italiano su Tik-Tok, dove il complesso guidato da Eike Schmidt è approdato alla fine di aprile, in pieno lockdown, con una serie di clip comiche dedicate ad altrettante icone della storia dell’arte, dal Tondo Doni di Michelangelo al doppio ritratto dei duchi di Montefeltro di Piero della Francesca. Il primo video postato raffigurava il cavaliere Pietro Secco Suardo, ritratto nel Cinquecento da Giovanni Battista Moroni, aggirarsi per i corridoi dell’edificio vasariano in cerca di una festa (34 mila visualizzazioni), ma presto si sono aggiunti il Nano Morgante del Bronzino a caccia per Boboli sulle note del tormentone ” Blinding lights” di The Weeknd ( 22 mila), Eleonora di Toledo in discoteca (9 mila) e la “Signora in bianco” di Boldini che attende esausta e annoiatissima la fine della quarantena (7 mila). La sfida lanciata da Schmidt nel cuore dell’emergenza sanitaria, con le porte dei luoghi d’arte ancora chiuse a data da destinarsi, era quella di conquistare un pubblico di giovanissimi andandolo a “pescare” su quello che, a tutti gli effetti, può essere considerato il social di riferimento dei teenager, e poco importa se questo avrebbe significato sconsacrare, in qualche modo, l’immagine del museo. «Così come un giornale non è completo senza la vignetta e la caricatura della prima pagina — spiegava del resto il direttore tedesco — così anche un museo può fare umorismo: serve ad avvicinare le opere a un pubblico diverso da quello cui si rivolge la critica ufficiale, ma anche a guardarle in modo diverso e scanzonato».
Oggi, a poco più di un mese di distanza, l’account @ uffizigalleries è seguito da quasi 8.500 tiktoker, che si aggiungono ai 470 mila follower che hanno reso gli Uffizi il museo italiano più seguito su Instagram e ai quasi 2 milioni di visualizzazioni raggiunte dai video divulgativi postati su Facebook durante i mesi di isolamento. Una doppia vita sulla rete che non accenna a diminuire neanche adesso che i musei del complesso sono tornati aperti e fisicamente visitabili. E che accanto a contenuti social più o meno canonici ne offre di più tradizionali e scientificamente accurati, a cominciare dalle mostre virtuali consultabili nella sezione “Ipervisioni” del sito www.uffizi.it. Ultima arrivata, a cura di Patrizia Naldini, è “Guarigioni miracolose. Malattia e intervento divino. L’arte interpreta il miracolo in opere dal Tre al Novecento”: un viaggio attraverso quindici capolavori tra Botticelli, Rembrandt e Beato Angelico dedicato al potere salvifico dell’arte e della bellezza.
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