Gli “aperitivisti”

di Pierluigi Piccini

 

Con la presentazione del candidato del Terzo Polo, tutto verrà accelerato: anche gli altri schieramenti saranno costretti a fare le loro scelte. Del resto, qualcosa si è già mosso nel Pd, con l’ultima riunione del partito a livello cittadino. Per contro, anche nel centrodestra si iniziano a vedere movimenti non proprio formali, ma interessanti. Si è riunito un gruppo di essi per un aperitivo e per discutere il da farsi, stimolati da un sondaggio che avrebbe riscontrato un giudizio estremamente negativo nei confronti dell’attuale sindaco De Mossi. Gli invitati del gruppo dell’aperitivo, a dire la verità, non erano rappresentativi di tutto lo schieramento che appoggia l’attuale compagine amministrativa: mancava Forza Italia che non era invitata e la Lega che, se pur invitata, ha preferito non partecipare. Presenti viceversa tutti i rappresentanti delle potenziali liste civetta. Abbiamo appreso, altresì, che i sondaggi per trovare un nuovo candidato al posto dell’attuale sindaco al momento non hanno sortito effetti positivi. Mandarini non ha accettato di fare il candidato degli “aperitivisti”. Dunque siamo a tanto: un gruppo di  persone e un solo partito, Fratelli d’Italia,  hanno goduto della protezione del De Mossi a cui, quest’ultimo ha affidato – soprattutto ai consiglieri quelli ristretti e non consiliari – la gestione dell’amministrazione e del potere. Questi stessi oggi sono in cerca di un nuovo candidato. Strano che il partito della Meloni sia, almeno così sembra, disponibile a cercare una alleanza con quei soggetti che hanno indebolito nell’opinione pubblica l’immagine e il prestigio del primo cittadino e della giunta nel suo insieme. De Mossi avrà, sicuramente, delle responsabilità, ma accreditarle solo a lui e non al resto della compagnia ci sembra francamente ingeneroso. Situazione ben conosciuta dall’ex assessore alla cultura Sara Pugliese, da lei stessa denunciata al momento delle sue dimissioni. Ma se dovessimo andare ancora più a fondo, dovremo dire che i partiti del centrodestra, ammesso che Fratelli d’Italia volesse accettare l’alleanza con gli altri due, sono troppo debolì per andare da soli. Per poter pensare di migliorare la loro posizione hanno bisogno delle liste civetta, in fase di costruzione da parte della socialist-lobby (Tafani, Minghi), del Paglialunga, di Chiti. Liste che, a detta degli stessi interessati, stanno trovando delle difficoltà. Queste potenziali liste civetta incorporano un modo molto conosciuto di intendere la politica, tesa a conservare il privilegio di pochi. Dovunque si appoggino, portano negatività. Se poi Fratelli d’Italia andasse da sola con queste liste,  allora tutto diventerebbe più facile per gli antagonisti. La situazione  è  così chiara che forse se ne sono accorti anche l’avvocato De Mossi e gli elettori nella loro stragrande maggioranza. Condizione che rende difficile trovare un nuovo candidato, pur essendo il sindaco uscente fortemente indebolito.