Francesco: il futuro in sei parole

Anticipazione Esce oggi per Bur «Oltre la tempesta», a cura di Fabio Marchese Ragona: le riflessioni del Pontefice sul dopo pandemia

 

Ida Bozzi

 

La pioggia battente del 27 marzo 2020, quando Papa Francesco si raccolse in preghiera nella piazza San Pietro deserta, rimane un’immagine indelebile nella memoria collettiva, un simbolo della tempesta che ha scosso il mondo con la pandemia, e che ora sembra in parte placata, lasciando il posto a un senso di rinascita e ripartenza.

Proprio Bergoglio lo spiega — «È il momento di tornare a sperare», scrive — nel messaggio introduttivo che appare nel suo nuovo libro, Oltre la tempesta. Riflessioni per un nuovo tempo dopo la pandemia, da oggi in libreria per Bur: il volume, a cura del vaticanista Fabio Marchese Ragona, contiene, oltre al messaggio introduttivo del Papa e alla nota del curatore, l’intera intervista del giornalista a Bergoglio (trasmessa in televisione nel gennaio 2021). Un dialogo in cui il Pontefice individua sei parole chiave per il presente e soprattutto per il futuro: bambini, guerra, pace, pandemia, unità, vicinanza. Su queste parole, che schiudono mondi interi, riflettono nella seconda parte del saggio i testi inediti di David Sassoli, presidente del Parlamento europeo (sulla parola unità), Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (vicinanza), il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore (pandemia), la scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta alla Shoah (guerra), Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio (pace) e la cantante israeliana Noa (bambini).

In questa pagina anticipiamo integralmente il messaggio introduttivo di Papa Francesco contenuto nel volume, e un brano dall’intervento dell’Alto commissario Onu Filippo Grandi sul tema della vicinanza. Non sono solo parole, spiega Papa Francesco nell’intervista, «sono problemi gravi» di cui occuparsi insieme, senza cedere all’indifferenza né ai luoghi comuni: «Si dice, un “sano” menefreghismo», spiega Papa Francesco. Ma, conclude: «Il menefreghismo non è “sano”».

Numerosi i temi affrontati dal Pontefice nell’intervista: la speranza nella scienza, l’eticità della scelta del vaccino («È un’opzione etica perché ti giochi la salute, ti giochi la tua vita ma anche quella degli altri. Si deve fare»), la critica alla civiltà dello «scarto» che accantona i fragili, gli anziani, i migranti, e l’augurio che «la cultura della differenza» sia sostituita dalla «cultura della fratellanza, della vicinanza», dall’unità del «Noi» e non dall’«Io». «L’Io lo faremo dopo. L’unità è più grande del conflitto».

 

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