Firmata la Carta di Firenze “Un segnale per il mondo” Oggi in piazza per la pace

Il Forum del Mediterraneo
Alle 17 davanti a Palazzo Vecchio una manifestazione a sostegno della lotta dell’Ucraina Il sindaco: “ Fatto storico, il messaggio più forte che avremmo potuto mandare in queste ore”
di Alessandro Di Maria
La firma sulla “Carta di Firenze”, ma anche una manifestazione, voluta e annunciata, dal sindaco di Firenze Dario Nardella per questo pomeriggio, alle 17 in piazza della Signoria. Un altro gesto concreto per dare un seguito immediato a quanto scritto sulla Carta firmata ieri dai sindaci e dai vescovi del Mediterraneo, dove si fa riferimento anche alla guerra in Ucraina: « Su spinta di tanti cittadini, domani (oggi, ndr) pomeriggio organizzeremo una manifestazione regionale, per la pace, in piazza della Signoria alle 17. Ci saranno alcuni sindaci che hanno partecipato al forum, la comunità ucraina e vogliamo invitare anche la comunità russa che vive a Firenze per chiedere tutti insieme la pace» spiega il sindaco fiorentino. Alla manifestazione sarà presente anche il presidente della Regione Eugenio Giani.
Sempre oggi, ma stamani, è atteso in Santa Croce il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo l’improvviso forfait di Papa Francesco per i problemi al ginocchio, Mattarella ha invece confermato la sua presenza e raggiungerà i vescovi e i sindaci durante la funzione religiosa che sarà tenuta dal presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. E in piazza Santa Croce potranno andare anche i fedeli, come ha annunciato l’Arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori. «La voglia di pregare per Papa Francesco, per i temi del convegno, per la pace in Ucraina manifestata dalla nostra gente ci ha spinto a confermare la presenza dei fedeli in piazza in Santa Croce» spiega il cardinale.
E di pace si parla nella “Carta di Firenze” firmata ieri da vescovi e sindaci. « Comincino immediatamente i negoziati per la pace » si legge. « In questi giorni è in corso la guerra contro l’Ucraina – c’è scritto ancora – un senso di dolore ha colto i vescovi e i sindaci, che insieme sperano che la violenza e l’uso delle armi possano fermarsi, si evitino grandi sofferenze al popolo ucraino e si comincino immediatamente negoziati per ricostruire la pace » . La “ Carta di Firenze” è una carta d’intenti, non una legge, come ha precisato Bassetti. «I governi di tutti i Paesi mediterranei – c’è scritto ancora nella Carta – stabiliscano una consultazione regolare con i sindaci, con tutti i rappresentanti competenti delle comunità religiose, degli enti locali, delle istituzioni culturali, delle università e della società civile sulle questioni discusse in questa Conferenza. Le città rivendicano il loro diritto a partecipare alle decisioni che influiscono sul loro futuro». Un altro punto: «Diminuire discriminazioni e violenze e aprire orizzonti di speranza delle giovani generazioni».
Nardella parla della storicità del documento: « Questa dichiarazione è una conquista storica, un punto di arrivo, ma anche di partenza. Perché il nostro desiderio non è solo portare questa dichiarazione al Santo Padre, a cui auguriamo ogni bene, ma la vogliamo portare ai leader internazionali, ai capi di Stato e di governo. Inizieremo un pellegrinaggio perché questa Dichiarazione inizi a vivere da oggi » . Il sindaco di Firenze ci tiene a sottolineare l’unicità dell’evento di questi giorni: « Mai prima di ora sindaci di importanti città, anche a maggioranza musulmana, hanno firmato un documento di impegni insieme ai vescovi cattolici. È un grandissimo passo e il segnale più forte che avremmo potuto dare in questo momento di guerra. Nel preambolo, abbiamo chiesto tutti, senza sfumature, che ci sia la pace e chiediamo che parta subito un negoziato di pace».
Prende la parola Bassetti: « C’è una guerra in atto e con quello che abbiamo vissuto stamani ( ieri, ndr), abbiamo detto un no più deciso alla guerra. Abbiamo detto che la guerra non si deve fare. Oggi gli uomini devono dialogare, trattare. E i credenti di tutte le religioni devono pregare. Se tutti i credenti si mettono a pregare si crea un movimento di positività ed è la cosa più utile per ottenere da Dio la pace » . Oggi toccherà proprio a Bassetti fare le veci di Papa Francesco: « Ho avuto quasi un contraccolpo, il Papa mi telefona e mi dice: “ Sono bloccato, non mi posso muovere, ho disdetto anche le Ceneri”. L’ho richiamato nel pomeriggio. Mi ha detto: “ Voglio che sia tu a rappresentarmi perché hai concepito questa iniziativa, sarei venuto col cuore”. Ho ancora due mesi e mezzo di presidenza Cei, poi ci sarà un altro presidente, spero che la Cei ritenga opportuno raccogliere il testimone di questa iniziativa».
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