Fascisti su Sirte.

 di Massimo Gramellini

Shakespeare inseriva sempre nelle tragedie un personaggio comico per stemperare la tensione: la balia di Giulietta, il buffone di Re Lear. Nel dramma dei migranti, e degli ospitanti, l’arduo compito è stato assunto dalla C Star, ribattezzata «la nave dei fascisti». Si tratta di un valoroso manipolo di difensori della razza al comando dell’armatore Sven Tomas Egerstrom, salpato alla volta delle coste libiche per compiere azioni di disturbo contro le imbarcazioni delle Ong, le famigerate accalappia-naufraghi. Almeno, le intenzioni erano queste. Quanto alla realtà, si adegua come può. A Suez i camerati in ammollo sono stati trattati da stranieri irregolari (come scambiare Dracula per un cespo d’aglio) perché navigavano senza documentazione di viaggio. A Famagosta li hanno scambiati addirittura per scafisti: avevano a bordo dei clandestini dello Sri Lanka. Ieri la nemesi definitiva. Al largo della Libia, la loro nave è andata in avaria e ha ricevuto soccorso proprio da una di quelle Ong che avrebbe dovuto arrembare. Per ora lo ha orgogliosamente rifiutato, ma di questo passo nessuno si stupirebbe se i crociati tornassero in Europa a bordo di un gommone. Per quanto ci si sforzi di prenderle sul serio, le reincarnazioni del fascismo sembrano ispirarsi alle commedie di Monicelli e alla satira di Guzzanti. Raccontano sempre la stessa storia, comicamente irresistibile, di un gruppo di duri che parte per ripristinare l’ordine e finisce per combinare soltanto casini.

fonte: Corriere della Sera, http://www.corrieredellasera.it