Di Battista è a un passo dall’addio al Movimento. Casaleggio taglia i servizi

Pur senza nominarlo mai, gli risponde anche l’ex “fratello” Luigi Di Maio: «Sono ottimista. Non dobbiamo guardarci indietro», scrive sui social. E applaude i candidati sindaco che si preparano ai ballottaggi, anche quelli condivisi con i Dem, quasi a schernire l’insofferenza di Dibba per quest’alleanza. L’ex deputato romano, poche ore dopo, torna a caricare: «Un’alleanza strutturale con il Pd indebolirà il M5S». E ancora: «Se ci percepiscono simili al Pd, ci indeboliamo. Quelli del Pd vogliono proprio questo». Finisce per rievocare persino il suo mancato ingresso nel governo: «Mi venne detto che il Pd aveva posto un veto sulla mia persona. Non è vero che non voglio sporcarmi le mani». Eppure, allo stesso tempo, assicura di volere «assolutamente che questo governo prosegua».

Lo ascolta, Di Maio, ma lascia che a mordere siano parlamentari e uomini di governo. C’è il «fastidio» di Giuseppe Brescia, uomo vicino a Roberto Fico, e c’è la «difficoltà a comprendere» del ministro Stefano Patuanelli. Intervengono sottosegretari e viceministri. Giancarlo Cancelleri lo sferza: «Se vuole cambiare il cognome in “disfattista” io non posso farci niente». «Non facciamo gli strateghi», punge Carlo Sibilia. Tutti contro di lui. A difenderlo restano l’ex ministra Barbara Lezzi, che invita ad ascoltare Dibba come se le sue parole fossero «il rimprovero di una madre», e l’europarlamentare Ignazio Corrao, che si allinea alle bordate: «Siamo gli stessi dinosauri che combattevamo». Anche i suoi alleati sono indeboliti. Davide Casaleggio annuncia di aver sospeso i servizi della piattaforma Rousseau fino a dicembre. Per colpa dei parlamentari morosi che non versano i 300 euro mensili alla sua associazione. Chiede che «chi ha la responsabilità di far rispettare le regole la eserciti». Espulsioni, dunque, ma Vito Crimi stoppa tutto: «Il momento è troppo delicato». Nel frattempo, un gruppo di hacker scrive ai parlamentari M5S. Hanno creato un’altra piattaforma, senza proprietari, che si chiama “OpenRousseau”. Un regalo. E nessuno, tra i grillini, si lamenta.

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