Dentro le trappole dell’estro di Spoerri

la mostra
Dalla Romania al mondo: settanta opere, non solo sue, per festeggiare l’artista a Montepulciano ( Siena)
di Barbara Gabbrielli
Come mimi in bilico, i Giocolieri di Daniel Spoerri popolano il giardino della Fortezza medicea a Montepulciano, opera simbolo della mostra dedicata a uno dei più poliedrici tra gli artisti viventi. “Daniel Spoerri. Festa di compleanno”, patrocinata dalla Fondazione Musei Senesi, dall’Università di Siena e dalla Fondazione ” Hic Terminus Haeret”, avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, per festeggiare i 90 anni dell’artista. La pandemia ha fatto slittare l’evento fino ad oggi. Il borgo toscano è diventato scenografia per oltre 70 opere firmate da Spoerri e dai suoi ” amici”: Mimmo Rotella, Arman e César ( Baldaccini) che, nell’ottobre del 1960, fondarono insieme a lui il Nouveau Réalisme. Ma anche Carin Grudda, Ali Traore, Georges Boisgontier, con i quali Spoerri condivise fasi di creazione e produzione presso la Fonderia Caporrella. E poi ci sono i toscani Gino Filippeschi, Emo Formichi, Emanuele Giannetti, Riccardo Grazzi, Francesco Roviello, Piero Sbarluzzi. Dal Museo Civico al Palazzo Comunale, dalla Fortezza alle tre cantine monumentali Contucci, De’ Ricci e Talosa, sono questi i luoghi che ospitano questa esposizione diffusa nel borgo senese. «Daniel Spoerri, costretto, a 20 anni, a fuggire dalla Romania per le persecuzioni naziste, è cresciuto in Svizzera ed è stato primo ballerino, regista, scenografo, insegnante, ristoratore, gallerista, collezionista, editore e poeta » racconta Massimo Bignardi, curatore della mostra. «Oggi vive a Vienna, ma negli anni ‘ 90 scelse di fermarsi in Toscana, complici la natura, la bellezza e il cibo » . Potrebbe apparire scontato, ma non lo è se si guarda al risultato. Nel 1997 Spoerri inaugurò a Seggiano, in provincia di Grosseto, un parco di circa 16 ettari che accoglie 113 sculture donate da 55 artisti. È da lì che provengono alcune delle opere esposte a Montepulciano, mentre altre arrivano dalla Fondazione “Vittorio Caporrella”. Tra queste, i ” Tableau — piège”, i quadri trappola che lo resero famoso: tavole sulle quali Spoerri intrappolava tovaglie, piatti e bicchieri come istantanee di attimi realmente vissuti e che ora si possono ammirare a Montepulciano fino al 5 ottobre (www.museisenesi.org).