Da Traiano alla Grande Guerra.

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Giunti alla quarta puntata del documentario sulla Grande Guerra promosso da una nota emittente locale, argomento del quale ci siamo già occupati, dobbiamo necessariamente soffermarci su un fatto. Il tutto non per una critica sterile ma per cercare di comprendere. Guardando la clip siamo rimasti perplessi quando uno dei divulgatori ha detto che la Grande Guerra è la prima vittoria dello Stato Unitario, se anche questo lascia qualche dubbio di carattere storiografico riteniamo che ogni tesi debba essere esposta e in caso confutata da parte dei ricercatori di professione (parlare di storici è difficile perché sarebbe semplicistico definire storico ogni docente universitario, di storici nella storia italiana se ne conta un numero limitato e spesso non provenienti dall’Accademia) . Segnaliamo però che l’Italia precedentemente, pochi anni prima, aveva vinto un’altra guerra, quella di Libia.

A prescindere da tutto ciò siamo rimasti stupiti dall’accostamento della vittoria del 1918 con quella di Traiano in Dacia (attuale Romania). Come si può vedere dalla mappa la regione è un po’ distante dal confine con l’Austria.
Oggettivamente non riusciamo a cogliere il nesso storico e su quali argomentazioni si possa basare una simile interpretazione.
L’optimus princeps di Plinio il Giovane sale al potere quando l’Impero si era già consolidato e la campagna di Dacia non assume caratteri di eccezionalità. Inoltre appare corretto parlare di Italia come soggetto politico nel 106?
Concludendo, era davvero necessario correre a realizzare eventi sulla Grande Guerra in fretta e furia quando, nelle sedi accademiche, se ne discute dal 2014?