Da Gaiole a Chianni 37 Comuni Covid free “Così abbiamo resistito”

Senza contagio
di Maria Cristina Carratù Una pandemia, per definizione, non dovrebbe fare privilegi, ma qua e là nelle mappe del contagio qualche area bianca, intatta, esiste. Isole felici che sembrano aver trovato il segreto dell’immunità. Morti zero, guariti zero, ma soprattutto contagiati zero. In Toscana sono 37 ( sul totale di 273) i Comuni Covid free, e 17 quelli con un solo contagiato. Vuol dire che lì, in quei paesi spesso piccoli e isolati ( ma non sempre), di solito con molti anziani, ma dove non è che non ci sia gente che si sposta, lavora, tiene contatti con l’esterno, il virus è rimasto alla larga. Si va dal piccolo Comune di Chianni ( 1350 abitanti), in provincia di Pisa, dove 15 giorni fa c’è stato un allarme subito rientrato (una famiglia poi risultata negativa) e zero contagiati ( mentre i confinanti Casciana Terme Lari e Terricciola ne hanno 12 e 15), a Palazzuolo sul Senio (1120 abitanti, nella foto), immune nonostante il lungo confine con l’Emilia Romagna, e Gaiole in Chianti (2700) in provincia di Firenze. Altri Comuni più grandi e molto meno isolati, come Monte San Savino (8700 abitanti) e Rapolano ( 5338), in provincia di Siena, o Bibbona (3254), in provincia di Livorno, si sono fermati a un contagiato. Paesi, in realtà, con caratteristiche demografiche e collocazione geografica troppo diverse perché si possano azzardare analisi. Chi è rimasto fuori dal Covid, però, un minimo di soddisfazione ha voglia di dimostrarla. Come il sindaco di Gaiole Michele Pescini, che in una lettera al premier Conte propone di candidare la città del Chianti Comune- pilota in Italia nel passaggio alla fase due, dove, cioè « far ripartire subito la mobilità delle persone, riaprire le cantine e le imprese locali » . E soddisfatto è anche il sindaco di Chianni, Giacomo Tarrini: «Abbiamo avuto la fortuna di non aver avuto casi quando ancora non c’erano restrizioni » , spiega, « e quando si è chiuso tutto abbiamo rispettato alla virgola i decreti ». Facendo anche di più: niente spostamenti ai centri commerciali a 15 chilometri, spesa ( con presidi sanitari e distanziamenti) soltanto nei 6 negozi di alimentari del paese. Crollato il turismo ( 50 mila le presenze nel 2019, «e questo sarà il problema del dopo», dice Tarrini), a spostarsi dal paese, in queste settimane, sono stati solo i (pochi) pendolari che lavorano alla Piaggio di Pontedera, «bravi a non farsi contagiare». E dire che Chianni, con la sua popolazione al 60% di ultra 65enni, ha rischiato grosso: un solo caso, e sarebbe saltata la polveriera, con una sorta di “effetto Rsa”.
E convinto che, «oltre alla fortuna di aver avuto paura prima degli altri per via del lungo confine con l’Emilia Romagna » , abbiano contato « le buone pratiche sociali diffuse in paese da ben prima del virus » , è il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Giampiero Philip Moschetti: « Ci siamo allertati per tempo » , spiega. Chiudendo subito i negozi ( con la spesa agli “sportelli”, previa prenotazione telefonica oppure on line), distribuendo a tutti gel disinfettante e mascherine ( cucite in paese), impedendo ai trasportatori del Nord Italia diretti alla zona industriale di scendere dai camion. E sbarrando la Rsa con 22 anziani, salvati dal virus « ma mai lasciati soli: parenti, amici, volontari li salutano a ogni ora dalla finestra » . Altra fortuna, la presenza in paese, a rischio sismico e isolato, di ben due presidi della protezione civile, con personale preparato alle emergenze. Non resta, a questo punto, che pensare al dopo. Quando, azzerata la stagione turistica, si tratterà, col Covid, di fare i conti economici.
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