Crollo nella basilica, ucciso un turista.

Un turista spagnolo di 52 anni, Daniel Testor Schnell, è morto ieri verso le 14,30 dentro la basilica di Santa Croce dopo essere stato colpito da un grosso pezzo di pietra, un «peduccio», ovvero una mensola a sostegno di una trave del transetto di destra, nel punto che divide la cappella Giugni-Bonaparte dalla cappella Calderini. L’uomo, padre di tre figli, stava visitando la basilica con la moglie che è stata portata via sotto choc. A dare l’allarme è stato il personale dell’Opera di Santa Croce.

Subito dopo l’incidente, tutti i turisti sono stati fatti uscire per precauzione. Sul posto sono arrivati agenti della polizia e i vigili urbani che hanno sbarrato l’ingresso per consentire agli inquirenti di fare i primi accertamenti. I soccorritori della Fratellanza Militare e il medico del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del turista, dopo aver provato in tutti i modi a rianimarlo. La pietra che lo ha colpito misura 40 centimetri per 40 ed è caduta da un’altezza di circa 28 metri.

Nella basilica si è presentata anche il sostituto procuratore Benedetta Foti che conduce le indagini: ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti e ha disposto l’esame autoptico sulla salma. La Procura, diretta da Giuseppe Creazzo, ha disposto invece il sequestro dell’area. Gli accertamenti sono soltanto alla prime battute. Ieri, ad esempio, è stato esaminato molto velocemente il filmato delle telecamere di sicurezza che si trovano all’interno della chiesa e che hanno ripreso il momento del distacco della pietra: gli «occhi elettronici» hanno registrato la morte dell’uomo, ucciso dal «peduccio» che potrebbe aver ceduto per il peso della trave. La polizia scientifica ha «congelato» la scena, che è stata fotografata e ripresa. Nelle prossime ore i vigili acquisiranno tutta la documentazione sui lavori: c’è infatti una convenzione tra Ministero dell’Interno e Opera di Santa Croce per la manutenzione ordinaria e straordinaria della chiesa. I vigili urbani dovranno capire quando e dove sono stati effettuati, eventualmente, gli ultimi lavori. Ieri una gru è stata portata all’interno della basilica, passando attraverso il sagrato e la porta principale per mezzo di un sistema di passerelle, per consentire ai tecnici di effettuare le verifiche e le operazioni di messa in sicurezza del punto da cui si è staccato il pezzo. Nei prossimi giorni dovranno essere controllati almeno una settantina di «peducci». Oggi basilica e complesso monumentale di Santa Croce resteranno chiusi «in segno di lutto» come spiega una nota dell’Opera diffusa in serata. «Attoniti per quanto accaduto — si legge — la presidente, il consiglio d’amministrazione, la direzione e tutto lo staff dell’Opera di Santa Croce esprimono il loro più profondo cordoglio ai parenti della vittima e offrono la massima collaborazione alle autorità impegnate nelle indagini».

Intanto anche il governo promette un’inchiesta interna. «Appena appresa la notizia ho contattato il segretario generale del Ministero e attivato la catena di intervento per accertare le diverse competenze. Ci sarà una indagine della magistratura per capire come sia accaduto questo fatto drammatico e se ci sono responsabilità sulla manutenzione», ha detto il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, a margine della conversazione a New York con David Freedberg, direttore dell’Italia Academy della Columbia University. Ieri un esperto della Soprintendenza, arrivato sul posto, ha spiegato che «non risultano segnalazioni di criticità» per l’area della basilica e che tutto è «assoggettato a periodici controlli». «Solo una settimana fa avevamo impiegato un elevatore per pulire in altezza le vetrate nella parte della basilica dove oggi è avvenuta la tragedia. Ne avevamo approfittato, come facciamo di solito, anche per effettuare un controllo sulle superfici di quella zona. Tutto era risultato regolare», dice il segretario generale dell’Opera di Santa Croce, Giuseppe De Micheli. Risale a circa 10 anni fa, ha ricordato De Micheli, «un restauro generale di ampio respiro sulla parte in cui è successo ciò che è successo. Negli ultimi 15 anni l’intero complesso di Santa Croce è stato messo in sicurezza, restaurato, monitorato costantemente in ogni sua parte. Si può tranquillamente dire che Santa Croce sia un cantiere permanente, ma in 17 anni in questo ruolo non ho mai visto accadere nulla del genere».

Simone Innocenti