Così in Toscana il Rosatellum ridisegna la mappa dei collegi elettorali

ERNESTO FERRARA
Si fanno ipotesi, si analizzano possibilità, si teorizzano colpacci. I politici toscani sono in piena fibrillazione. Malumore tra i 5 Stelle: col Consultellum puntavano a 10 deputati e 4 senatori, col Rosatellum si fermerebbero a 6-7 e 3 con ambizioni a Carrara. Inedite paure sfiorano pure la corazzata Pd, che ha messo nel mirino un “cappotto”: col Consultellum non potrebbe ambire che a 18 deputati più 9 senatori, col Rosatellum stima 24 deputati e 11 senatori ma trova qualche motivo di brivido a Grosseto e Carrara. Anche il centrodestra non dà tutto per perduto: col Consultellum i calcoli gli assegnavano 8 deputati e 4 senatori, con la nuova legge la forchetta scenderebbe a 6 e 3. E la sinistra? La “cosa rossa” che potrebbe correre da sola cosa farà con le pluricandidature?
Lo scenario è mobile. Non solo non è scontato l’ok finale del Senato ma anche il disegno dei nuovi collegi resta un’incognita sebbene abbia una base di partenza attendibile. Per l’elettore una sola certezza: niente preferenze, il sistema privilegia le liste bloccate. Il Rosatellum è un misto maggioritario- proporzionale, a differenza del sistema che sarebbe attualmente vigente dopo la sentenza della Corte Costituzionale, il cosiddetto “Consultellum”, che ha una forte connotazione proporzionale. Con il nuovo sistema la Toscana dovrebbe eleggere 38 deputati e 18 senatori, tanti quanti ne ha oggi. Cambia però in maniera significativa il metodo: l’elettore si troverà con due schede, una per la Camera e una per il Senato, molto simili a quelle delle elezioni amministrative, per i sindaci: nome del candidato e accanto i simboli associati, i partiti o le coalizioni. Con il Rosatellum bis sarebbe però la selezione a fare però la differenza, sia rispetto al 2013 (precedenti elezioni politiche) che rispetto ad un ipotetico voto col Consultellum (se il Rosatellum bis fosse affossato): il 37% dei deputati sarebbero scelti con il maggioritario in collegi cosiddetti uninominali, il resto con il proporzionale su una base di calcolo nazionale. Per la Toscana significa 14 deputati eletti in altrettanti collegi uninominali e 24 col proporzionale. Senato: 18 eletti, 7 in altrettanti collegi uninominali, 11 col proporzionale. Se la legge verrà approvata al Senato sarà il governo a disegnare i collegi con decreto. Ma una base di partenza già esiste, ed è quella dei vecchi collegi del Mattarellum. I 14 seggi dell’uninominale della Camera col Rosatellum potrebbero essere quelli senatoriali del Mattarellum, 250 mila abitanti circa a testa: Firenze Nord (la città), Firenze Scandicci (che comprende un pezzo di Firenze, Impruneta e Lastra a Signa), Sesto Fiorentino (Mugello più piana), Empoli, Prato, Pistoia, Arezzo, Carrara, Lucca, Pisa, Pontedera, Siena, Livorno, Grosseto. In questi 14 collegi il Pd punta all’en plein. Potrebbe però correre qualche rischio a Grosseto e Lucca dove il centrodestra è storicamente competitivo, forse a Carrara dove i 5Stelle hanno preso il Comune. Il Pd però ha messo nel mirino un cappotto: 14 su 14, almeno 13 su 14. E il resto dei 24 seggi della Camera? Saranno assegnati su base proporzionale a candidati in liste corte, 4 nomi a partito. I collegi saranno plurinominali, eleggeranno cioè più deputati e dunque saranno giganteschi, da circa un milione di abitanti ognuno. Divisi come? Probabilmente l’area fiorentina con Scandicci, piana e Empoli; il sud Toscana con Grosseto, Siena e Arezzo, la Costa e il Nord con Lucca, Prato, Pistoia e Carrara. Secondo il verdetto dei pallottolieri dei partiti toscani a ieri i 24 seggi della Camera, in base a più di un sondaggio e ad un calcolo fatto anche in area centrodestra, potrebbero alla fine risultare divisi così: 10-11 Pd, 6-7 M5S, 6 centrodestra, 2 sinistra radicale (Mdp+Sinistra Italiana). Ipotetico verdetto finale per la Camera tra uninominale e proporzionale: 24 deputati al Pd, 6 ai 5 Stelle, 6 al centrodestra, 2 alla sinistra.
Senato: i collegi uninominali qui sarebbero più grandi, da 500 mila elettori, 7 per eleggere altrettanti senatori. Quali i collegi? Ipotesi probabile sarebbe questa: Firenze Nord (la città) più Scandicci, Sesto Fiorentino (piana e Mugello)+Empoli, Prato+ Pistoia, Arezzo+Siena, Carrara+ Lucca, Pisa+Pontedera, Livorno+ Grosseto. Anche qui il Pd punta al cappotto: 7 su 7. Ma ha motivo di temere nel collegio del grossetano e pure a Carrara e Lucca. I restanti 11 senatori sarebbero attribuiti col proporzionale. Ipotetico bottino finale per il Senato: 11 per il Pd, 3 per i 5Stelle, 3 per la destra, uno a sinistra.
Fine esegeta del nuovo sistema il segretario regionale Pd Dario Parrini lo esalta: «Ci saranno 14 sfide alla Camera e 7 al Senato, i partiti ci metteranno la faccia e torneranno i candidati del territorio. Avrei preferito un sistema più incisivamente maggioritario ma si tratta di una buona legge, che dà al Pd la chance di un ottimo risultato». Di «buon compromesso» parla il capogruppo forzista in Regione Stefano Mugnai. Per il presidente Mdp Enrico Rossi «è una schifezza».
Fonte: La Repunbblica, www.repubblica.it/