Così, giusto per memoria

…In tempi successivi a Rubinstein, Quentin Skinner ha suggerito di cercare le fonti di letteratura politica dell’affresco non tanto nel pensiero aristotelico-tomista, ma in quello di Cicerone e della vasta letteratura comunale sulle libertà repubblicane. Immagini, allegorie e testi scritti si incrocerebbero qui in un’autorappresentazione del Comune, rendendo visibile e oggettiva la stigmatizzazione di ogni tirannia. Si tratta di interpretazioni che hanno fatto molto avanzare la ricerca sull’affresco e anche sulle idee politiche del tempo. Ma i conti non tornano perfettamente. In fondo, come ha notato Pierangelo Schiera, la pace allegorizzata nell’affresco non è una figura del trionfo, ha anzi un viso melancolico, che alluderebbe quasi a un “male oscuro” della città. E Andrea Zorzi non ha esitato a parlare, a proposito di una serie di rappresentazioni politiche e artistiche degli anni Trenta del Trecento, di una vera e propria «angoscia delle repubbliche». E se i temi presenti sottotraccia nell’affresco fossero proprio la paura, l’incertezza, l’oscura consapevolezza della fragilità del Comune e del rischio che esso possa trasformarsi nel suo contrario?
Un libro francese, anche molto ricco nel l’apparato di illustrazioni, da poco uscito e che sarebbe utile rendere disponibile al pubblico italiano, propone una nuova lettura dell’affresco. Patrick Boucheron nel suo Conjurer la peur. Sienne, 1338. Essai sur la force politique des images già dal titolo e dai sottotitoli propone uno spostamento di prospettiva, inquadrando l’affresco non tanto come la traduzione di una “teoria” politica di stampo comunale e repubblicano, necessariamente un po’ astratta e atemporale, ma nella concretezza delle urgenze e delle specificità degli anni in cui l’opera fu commissionata e realizzata. In seguito a gravi crisi finanziarie e creditizie, al generale deteriorarsi delle esperienze democratiche, all’avanzata di città concorrenti, al passaggio al regime signorile di molti Comuni, al rischio sempre presente della discordia interna, nel 1338 Siena sente crescere la paura della tirannia come possibile opzione…

 

 

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