Cantami, o diva l’ira funesta di Socci

Microrecensione
di Luca Bottura P rimo e riuscito esempio di titolo realizzato con un generatore automatico di termini a casaccio ( prossimamente: La Madonna, il divieto di sosta e la perifrastica passiva) il libro di Socci indaga un mistero comune a tutto il continente: come risolvere l’ondata d’odio che scuote le fondamenta della civiltà attraverso diavolerie moderne come Internet, i social network e i fantasmini da piede? La risposta è semplice: spargendo altro odio e intolleranza attraverso i libri. La visione di Socci, la cui concezione evangelica è « porgi l’altra guancia basta che non sia la tua » tratteggia una specie di grand- guignol che si appoggia persino alla filosofia per dare valenza di profezia cattosovranista alle solite frescacce da post di Salvini, o della Meloni, tipo che è in corso un complotto di forze oscure che mirano alla sostituzione etnica e religiosa. L’autore è uno di quelli che rivendicano la radici cristiane, nel senso che la carità predicata da nostro signore la sotterrano più in profondità possibile. Socci, in passato autore di libri contro Papa Francesco che per coerenza sarebbe stato meglio firmare ” un amico”, componendone il testo con ritagli di giornale, è direttore della scuola di giornalismo Rai di Perugia. Per dire. Non mi avrebbe stupito se a Capodanno fosse andato in piazza San Pietro a strattonare il Pontefice per una manica.
www.repubblica.it › argomenti › Robinson