Uffizi, inaugurata la nuova sala dedicata al genio. Schmidt: «Ora le opere dialogano tra loro»
Mauro Bonciani
Dopo Michelangelo e Raffaello è stata la volta di Leonardo. Il genio di Vinci da ieri è protagonista della sala a lui dedicata al secondo piano dell’ala di Ponente degli Uffizi. Un grande ambiente grigio — completamente diverso dal corridoio affrescato, ricco di quadri e statue e pieno di luce — con i tre capolavori L’adorazione dei Magi , L’Annunciazione e Il battesimo di Cristo del Verrocchio di cui Leonaro disegnò gli angeli, che dominano con la loro bellezza e dialogano. Un ambiente collegato direttamente alla sala di Michelangelo e Raffaello grazie alla riapertura di due porte settecentesche murate nell’Ottocento, creando uno spazio impreziosito dalla magnifica statua dell’Ermafrodito, senza dover incrociare chi passa per il corridoio.
La nuova sala, realizzata grazie ai fondi donati dagli Amici degli Uffizi e da Friends of the Uffizi e costata circa 200.000 euro, rientra nell’allestimento cronologico portato avanti dal direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, che a febbraio ha visto il riallestimento delle opere di Caravaggio e del ‘600 e che proseguirà in autunno con le nuove sale del ‘500 fiorentino e del ‘500 veneziano.
«Ora le opere dialogano tra di loro e con i vicini capolavori del Buonarroti e del Sanzio che tra la fine del Quattrocento e l’inzio del Cinquecento erano a Firenze in quella che era davvero la capitale artistica italiana e non solo — sottolinea Eike Schmidt — Abbiamo spostato Annunciazione e Battesimo di Cristo dalla sala del pilastro al piano terreno che non permetteva la loro piena visibilità e qui si aggiunge la restaurata Adorazione dei Magi . In questo modo anticipiamo le celebrazioni del quinto centenario della morte di Leonardo da Vinci, che tutto il mondo celebrerà nel 2019. A Firenze il 29 ottobre apre la mostra del Codice Leicester: e agli Uffizi sarà accompagnata da quattro fogli che provengono dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano, che per la prima volta vengono esposti insieme».
La logica è la stessa dell’esposizione del Tondo Doni, con le tele incastonate in grandi teche e protette da vetro antiriflesso, con ambiente climatizzato. «I visitatori potranno confrontare l’evoluzione stilistica di Leonardo giovane con più calma. Abbiamo visto che queste nuove disposizioni delle opere sono apprezzate — aggiunge Schmidt — Le persone rimangono più tempo in sala, non fanno solo un selfie e poi via». «Questa inaugurazione culmina un percorso iniziato dieci anni fa con il restauro dell’Adorazione ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure — sottolinea Maria Vittoria Rimbotti Colonna, presidente delle associazioni Amici degli Uffizi e Friends of the Uffizi — Per dli Amici degli Uffizi aver collaborato assieme ai Friends il riallestimento è stata una grande esperienza».
La prossima tappa è già dietro l’angolo. «In autunno apriremo al piano terreno le sale “veneziane”, con opere di Giorgione, Tintoretto, Tiziano — annuncia Schmidt — Gli Uffizi hanno una delle collezioni più importanti al mondo dei pittori veneti del ‘500: i Medici li amavano, non erano campanilisti come alcuni dei direttori degli Uffizi nel XX secolo… E io resterò fino alla fine del 2019, c’è ancora tanto da fare».
Fonte: Corriere fiorentino: https://corrierefiorentino.corriere.it/