Brunello, due annate super «E l’online apre nuovi mercati»

Montalcino, i vini 2015 e 2016 premiati dai critici internazionali. «Ora scongiurare i dazi»

Divina Vitale

 

MONTALCINO (Siena) Due annate che lasceranno il segno a Montalcino: la 2015 e la 2016. Di certo hanno già registrato super punteggi da parte dei critici internazionali tra cui James Suckling che dopo gli undici 100/100 attribuiti alle etichette di Brunello 2015,uscite lo scorso anno, ha rimarcato il campo con 8 massimi punteggi (Riserve 2015 e Brunello 2016 che entreranno in commercio da gennaio 2021) e l’inserimento di undici Brunello nella top 100 del 2020 (classifica degli assaggi migliori dell’anno). Ed era già passato anche il sommelier Luca Gardini coniando la nuova valutazione di 110 «cum laude» per tre vini e ben sette 100/100.

Insomma tutto perfetto se non fosse per la pandemia che ha frenato sulle vendite all’estero, dove nonostante tutto l’online ha segnato punti a favore, ma è soprattutto l’Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café) che ha subito il colpo più duro. Mentre la 2015 era già al sicuro con le vendite anticipate a dicembre del 2019, causa tabù dazi, ora con la 2016 c’è da vedere cosa succede. C’è da dire che nella produzione montalcinese quello che ha sofferto di più le chiusure è stato il Rosso che si beve per la maggiore parte proprio a tavola o in enoteca. «Siamo stati fortunati ad entrare nella pandemia con un’annata come la 2015. A soffrire di più è il Rosso che va nei tavoli della ristorazione — commenta Giacomo Neri dell’azienda Casanova di Neri — La 2016 è straordinaria e i wine collectors del mondo sono molto interessati. Il mercato nordamericano risponde bene e i wine shop e i wine store on line hanno lavorato moltissimo. C’è una grande cultura di acquisti on line oltreoceano. Anche l’Asia dà segnali di ripresa con le nazioni intorno: Taiwan, Korea, Malesia. Non ci resta che sperare che presto si riparta in sicurezza». Aggiunge Donatella Cinelli Colombini, proprietaria azienda vinicola il Casato: «Ci auguriamo che con il nuovo presidente degli Usa l’ombra dei dazi sia definitivamente scongiurata. Il mercato statunitense si è mantenuto, quello canadese è cresciuto. Bevendo a casa probabilmente. Il monopolio ha aumentato gli acquisti. La Cina ancora, a tratti, stenta a riprendersi e la Russia, che non se l’aspettava in maniera così disastrosa, è inchiodata. In questo anno — dice Cinelli Colombini — in cui tutti hanno lavorato di più con l’online abbiamo trovato nuovi importatori e aperto mercati altri come il Vietnam. L’e-commerce, seppur con numeri piccoli, tipo wine delivery, sta crescendo molto». E Paolo Bianchini di Ciacci Piccolomini (uno dei più premiati) conclude: «Siamo decisamente felici che in un momento storico come quello che stiamo vivendo, il nostro lavoro sia premiato con punteggi che ci rendono ancor più orgogliosi e determinati nel continuare in questa direzione. L’eccellenza di Montalcino, grazie a queste due superbe annate, ha dimostrato, in primis, il lavoro dei produttori e la soddisfazione è doppia».

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