“Le mafie minacciano di divorare le nostre città”

Report della Fondazione Caponnetto
“ Occorre lavorare d’anticipo sui rischi di infiltrazioni criminali nei territori”
«In un periodo così difficile bisogna agire prima che i fenomeni criminali avvengano per contenerli e combatterli in modo più efficace. Bisogna, quando dei soggetti acquistano beni o subentrano in attività, domandarsi chi sono? Cosa fanno? Di chi sono amici? Di chi si circondano? Da dove prendono i soldi? Se le cinque domande non ricevono risposte chiare ed adeguate siamo di fronte ad un rischio criminale altissimo. Dobbiamo quindi agire con intelligenza favorendo quella che si può definire la lotta alla mafia ed alla criminalità “ del giorno prima” basandosi sulle analisi avanzate ed investendo le risorse necessarie. Oggi non possiamo permettere che le organizzazioni criminali guadagnino terreno, sarebbe un errore mortale per il nostro territorio». Sono le conclusioni del “ Report OmCom 2020 sulla criminalità a Firenze” della Fondazione Caponnetto presieduta da Salvatore Calleri e presentato nell’anniversario della strage nella quale morì il giudice Borsellino.
« In Toscana esiste la auto- omertà, ossia la paura di affrontare la mafia in modo effettivo e non a parole, la regione rischia di essere divorata dalle mafie che fanno quello che vogliono » , sostiene Calleri. « Sono ben presenti sul territorio dell’area metropolitana di Firenze sia gruppi riconducibili alle famiglie mafiose siciliane, calabresi e campane che gruppi criminali più o meno organizzata di nazionalità straniera, in particolare albanesi, nordafricani e nigeriani- gambiani. L’attenzione dei siciliani, benché se ne parli poco, è ben presente. L’ultima operazione del 2020 ha visto la famiglia di Corso dei Mille di Palermo ben radicata a Prato e a Firenze. I clan siciliani storicamente si sono specializzati in Italia e all’estero nelle intermediazioni immobiliari. I clan calabresi operano nel narcotraffico come dimostra la recente indagine che ha coinvolto Dicomano dove risultano presenti da almeno 20 anni. I campi di loro interesse sono però variegati e non si può non notare il loro interesse per la stazione AV Foster ed il commissariamento di una importante società multiservizi che operava pure sulla FI- PI- LI. I clan campani hanno investito in numerose attività. Il traffico di droga è la specializzazione della criminalità albanese. E in alcune zone si assiste al fiorire di investimenti albanesi che dovranno essere monitorati. L’area Firenze, Prato ed Osmannoro è considerata centrale per i clan cinesi. I clan nordafricani si dedicano per lo più allo spaccio di droga, come quelli nigeriani che sono sempre più radicati in piazze di spaccio quali le Cascine, la Fortezza da Basso e la Stazione. Operano con i gambiani che sono per il momento la loro manovalanza. A Firenze vi sono pure tracce e presenze di clan pugliesi, georgiani e rumeni. I georgiani sono specializzati nei furti, i rumeni nella prostituzione».
la Repubblica firenze.repubblica.it