Incontro a Roma con il capogruppo a Strasburgo Weber. Brunetta, Romani e Gallitelli in pole position per la squadra di governo di Forza Italia .
“Manfred, il futuro presidente del Consiglio italiano siede qui accanto a noi”. Silvio Berlusconi sorride, indicando Antonio Tajani che nicchia quasi a disagio davanti al capogruppo del Ppe Weber venuto a trovarli alla sede di Forza Italia a Roma.
È da poco passato mezzogiorno quando il dirigente tedesco del partito europeo di Angela Merkel varca lo studio del leader forzista al terzo piano degli uffici di San Lorenzo in Lucina. I giovani del partito portati da Annagrazia Calabria ancora intonano sotto i balconi il coro “Un presidente, c’è solo un presidente” con cui hanno accolto Silvio. Weber vuol capire se i moderati del centrodestra avranno davvero la meglio o piuttosto se tra dieci giorni sarà Salvini a spuntarla a sorpresa. Il padrone di casa lo rassicura ricevendo l’ospite assieme al presidente dell’Europarlamento. Tajani si schermisce, fino al 4 non vorrebbe sentir parlare di sé. Invano, è lui l’uomo sul quale punta il Cavaliere. “Anche perché noi stiamo saldamente al 18 e arriveremo al 20, la Lega è al 15 e Fratelli d’Italia al 5”, spiega al capogruppo popolare come in serata dirà in tv a Otto e mezzo, incurante del divieto di pubblicazione dei sondaggi.
“Ma cosa succede se nessuno avrà la maggioranza? L’Europa si attende che l’Italia abbia un governo stabile”, incalza Weber a porte chiuse, dopo il quarto d’ora in cui Berlusconi gli ha presentato i candidati forzisti nel Lazio riuniti nella sala grande. Nel pomeriggio, parlando alla stampa estera, il politico tedesco ripeterà il concetto: “Adesso ognuno corre per vincere, ma dopo il voto è necessario fare compromessi e assumersi le proprie responsabilità, la cosa più negativa sarebbe l’instabilità”, a esplicita domanda sulla grande coalizione in salsa italiana. E infatti con lui il Cavaliere, in privato, non parla affatto di ritorno immediato alle urne (come invece ripeterà di nuovo in serata dalla Gruber: “Se il Pd non vince e va al governo è colpo di Stato”). Anzi, promette che farà la sua parte se servirà. “Silvio? È ragionevole e responsabile” lo elogia Weber coi giornalisti stranieri.
L’ex premier, presentandogli i big forzisti, indica anche Renato Brunetta come “nostro ministro dell’Economia”, tra lo stupore dei presenti. Ma il totoministri nel centrodestra è già partito. Si parla di Paolo Romani, seduto anche lui in prima fila ieri, per gli Esteri (sua vecchia passione). Del generale Leonardo Gallitelli (già indicato dal leader quale possibile premier) alla Difesa, mentre Salvini il Cavaliere lo vorrebbe com’è noto al Viminale. “Berlusconi propone un ministro al giorno, non riesco a commentarli tutti. All’Economia? Lo nominerò io”, liquida infastidito Salvini parlando dalla Campania, dopo il forum a Repubblica Tv e dopo aver raggiunto l’Oltretevere per un incontro riservato. Resta in sospeso la manifestazione unitaria. Il leghista invita gli alleati mercoledì 28 al Brancaccio di Roma. Giorgia Meloni accetta. Berlusconi, che ha già annullato il comizio di domani a Napoli (ma non quello di domenica a Milano) a La7 chiude la questione: “Preferisco andare in tv e raggiungere gli indecisi”.