Basterà il tampone rapido per scovare malati (e guariti)

La svolta in una circolare del ministero della Salute
I test rapidi antigenici potranno fornire la diagnosi definitiva di infezione da coronavirus, senza che ci sia bisogno di avere la conferma dei “tradizionali” tamponi molecolari. Il ministero della Salute ha pronta la circolare con la quale viene introdotto un cambiamento significativo per la strategia del testing. Del resto l’Ecdc, lo European center for disease control (il centro per il controllo delle malattie infettive) ha cambiato la definizione di caso di infezione. Tra le altre tipologie, contempla anche quella diagnosticata appunto attraverso l’esame antigenico, che dal punto di vista del prelievo è identico al tampone.
Quando, nel giro di qualche giorno, verrà firmata la circolare, i test rapidi entreranno intanto nel conteggio quotidiano della Protezione civile. Oggi si osservano solo i tamponi molecolari, il cui numero nell’ultimo periodo è calato. A novembre venivano anche superati i 250mila tamponi al giorno (le Regioni ne hanno fatti ad esempio 254.908 il 13 e 250.186 il 19) mentre più di recente si è scesi anche abbondantemente sotto i 200mila. Non è solo l’effetto della riduzione della circolazione del virus. Ci sono zone del Paese dove l’uso dei test antigenici è ormai diffusissimo. Ad esempio in Veneto certi giorni sono tanti quanti i molecolari. I rapidi però non vengono conteggiati, malgrado le tante richieste in questo senso avanzate dalle Regioni nei giorni scorsi, nel report quotidiano della Protezione civile. Così la percentuale dei positivi rispetto al numero di test effettuati, considerata molto importante per valutare l’andamento reale dell’epidemia, è falsata. Sarebbe infatti molto più bassa se si contassero anche gli antigenici, come appunto dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.
Un’altra conseguenza importante della circolare è quella di non rendere più necessario, di fronte a un antigenico positivo, fare il tampone molecolare di conferma, procedura che invece è prevista adesso. Questo intanto riduce l’attesa da parte del cittadino, poi libera kit per esami che possono essere utilizzati per altre persone, abbassando così i tempi anche per loro. Nella circolare dovrebbe essere anche previsto che il test rapido possa servire a dichiarare conclusa l’infezione, cioè sarà usato anche per chi è stato contagiato e deve terminare il periodo di quarantena.
— mi.bo.
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