Bankitalia: Toscana in ripresa Soffrono commercio e turismo

I dati: Pil in crescita del 6%, oltre 60 mila assunzioni ma molte a tempo determinato

Antonio Passanese

 

Dopo le forti ripercussioni della pandemia, nella prima parte del 2021, grazie al piano vaccinale e all’allentamento delle restrizioni, l’economia della Toscana ha mostrato una ripresa sostenuta con una crescita del Pil di oltre il 6%, inferiore di circa un punto percentuale rispetto alla media italiana. È quanto rileva l’indicatore trimestrale Iter della Banca d’Italia, secondo il rapporto di Palazzo Koch sull’economia regionale presentato ieri nella sede fiorentina di via dell’Oriuolo.

Per il direttore Mario Venturi uno dei motivi di questo ritardo «è senz’altro il turismo, che finora non ha recuperato ancora del tutto i livelli del 2019, ed è dovuto anche al fatto che nella stessa industria, che ha recuperato a livello nazionale i livelli precedenti, la ripresa si sta manifestando comunque con differenze settoriali. Nel settore della moda ancora non sono stati recuperati del tutto i livelli pre-pandemia». Venturi ha sottolineato che «le aspettative a breve termine formulate dalle imprese nel nostro sondaggio congiunturale sono favorevoli quanto al fatturato e al recupero degli investimenti», ma «c’è incertezza sia per i rischi di natura globale connessi al coronavirus», sia anche per «le difficoltà di approvvigionamento di materie prime, di semilavorati, connesse anche al forte aumento dei prezzi dell’energia, che potrebbero avere anche un peso maggiore rispetto a quanto si ipotizzava fino a poco tempo fa».

Il dato positivo del focus di Bankitalia è sicuramente quello inerente il mercato del lavoro: nei primi otto mesi dell’anno, infatti, si è registrata una crescita esponenziale delle assunzioni, pari a 66.000 unità (26.500 nel 2020), valore di poco superiore a quello registrato due anni fa. «Le nuove posizioni lavorative — si legge nel rapporto — si sono concentrate nel settore del turismo, dell’industria e del commercio (si tratta per lo più di contratti a tempo determinato, ndr ), e sono divise in misura uguale tra maschi e femmine, e nel 35% dei casi hanno riguardato giovani fino a 24 anni».

Altro capitolo è la redditività del settore produttivo, che «risultata in progressivo miglioramento», con la liquidità «rimasta elevata per effetto sia della ripresa delle vendite che della proroga delle misure di sostegno al credito». Il 2021, inoltre, ha fatto segnare un’ulteriore espansione dell’indebitamento delle famiglie «sospinto sia dalla componente dei prestiti al consumo sia dall’erogazione di nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni». Stando all’analisi di Bankitalia, nella prima parte dell’anno il credito all’economia regionale «è risultato in crescita: all’accelerazione dei prestiti alle famiglie si è contrapposto un rallentamento dei crediti alle imprese. La qualità del credito è rimasta sostanzialmente invariata, con tassi di deterioramento su livelli ancora contenuti, grazie anche alle moratorie che hanno posticipato i rimborsi e all’utilizzo della flessibilità sui finanziamenti».

 

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