Banche, la commissione divisa: chi sceglie le domande?

ROMA C’è accordo sui criteri per scegliere gli argomenti da approfondire e le persone da ascoltare, ma nella Commissione bicamerale di inchiesta sulle crisi bancarie, si è già allo scontro sui metodi di lavoro, i poteri del presidente, Pier Ferdinando Casini, e dell’Ufficio di presidenza, ristretto ad Ap, Pd, Fi, Lega e Autonomie.

Il regolamento dell’organismo, approvato ieri, attribuisce infatti al presidente della Commissione il potere di giudicare l’ammissibilità delle domande poste dai membri ai testimoni che verranno ascoltati. La decisione sulla secretazione eventuale degli atti o dei documenti redatti o acquisiti dalla Commissione, inoltre, sarà appannaggio dell’ufficio di Presidenza, composto da Casini, i vice presidenti Renato Brunetta di Fi e Mauro Maria Marino del Pd, i segretari Karl Zeller, delle Autonomie, e della Lega Nord, non allargato ai rappresentanti dei gruppi, come chiedevano le minoranze.

«È inaccettabile che l’ufficio di presidenza ristretto abbia la facoltà di segretare i lavori. Noi eravamo contrari e perfino il presidente Casini era d’accordo con noi. Ma è evidente la volontà della maggioranza di insabbiare tutto» dicono i membri M5S della Commissione. «Il presidente Casini potrà autorizzare un testimone a non rispondere a questioni poste da un commissario impedendo di fatto la ricerca della verità» insiste Giovanni Paglia, di Sinistra Italiana – Possibile, secondo il quale «il Pd sulle banche ritrova un vecchio alleato, Forza Italia, che vota sistematicamente con la maggioranza». «Queste scelte — dice Enrico Zanetti, di Scelta Civica — spiegano perché è stato voluto in quel ruolo un presidente che pensava che la Commissione sulle banche fosse meglio non farla».

Nella riunione pomeridiana allargata ai rappresentanti dei gruppi, quanto meno, si è trovato un accordo di massima sul metodo di lavoro e i criteri per scegliere le persone da ascoltare in Commissione. Le proposte dei gruppi, che conterranno anche una prima lista delle audizioni ritenute necessarie, saranno presentate entro martedì prossimo. «Casini si è impegnato a fare in breve tempo una sintesi delle proposte, ma bisogna anche tener presente che la prossima settimana la Camera sarà molto impegnata con la legge elettorale» ha spiegato Brunetta, riferendo di un clima positivo.

Nella prossima riunione dell’Ufficio di presidenza si discuteranno le proposte e «se si troverà una convergenza, nasceranno il calendario di lavoro, delle audizioni e saranno definite le consulenze» ha aggiunto Brunetta. Almeno il metodo sta bene anche al M5S («le proposte non saranno una lista della spesa ma uno schema organico di lavoro» dice Carlo Sibilia), mentre Zanetti suggerisce di avviare le indagini «dagli eventi più recenti per poi andare a ritroso».

L’audizione del governatore della Banca d’Italia viene sollecitata quasi da tutti. Secondo alcuni gruppi il Governatore dovrebbe inaugurare le audizioni. Ma la data è cruciale, perché il 31 ottobre Ignazio Visco esaurisce il suo primo mandato a Via Nazionale.