«Al centrodestra non potrà bastare la somma dei partiti».

 

Parisi: bisogna puntare sui programmi
ROMa Il 25 novembre a Napoli e il 2 dicembre a Milano, il movimento di Stefano Parisi, Energie per l’Italia, presenterà il programma e una bozza di liste elettorali (comunque aperte ai contributi esterni) con un slogan che in parte va controcorrente anche nel centrodestra: «Combattiamo gli sprechi della spesa pubblica, il nostro obiettivo è “deficit 0”, siamo per la flat tax ma anche per la limitazione delle prestazioni della sanità pubblica per i contribuenti più ricchi, separazione delle carriere dei magistrati, e taglio delle tasse sulla casa..», annuncia l’ex direttore generale di Confindustria che correrà con il centrodestra «a tre punte» (FI,Lega,FdI) ma chiede chiarezza ai partiti della coalizione sulle alleanze: «Non si può tradire l’elettorato andando al governo con Renzi» .
In Sicilia Musumeci dimostra che uniti si vince.

«L’unità è un valore ma anche la qualità dei programmi e delle persone. Siamo stati noi i primi a sostenere Musumeci che, infatti, era in prima fila alla nostra convention di aprile. Poi sono arrivati gli altri partiti, che volevano Armao candidato. E lui ha fatto la differenza.» .

Lo schema siciliano funzionerà su scala nazionale?

«In Sicilia, su 4,5 milioni di elettori, in 3 milioni hanno disertato le urne o hanno votato per il M5S, in aperta ostilità con i partiti: questo dato ci dice che le formule tradizionali non funzionano più. L’euforia non può cancellare la necessità per il centrodestra di riflettere: è sbagliato costruire un’alleanza solo sulla sommatoria dei partiti senza un’intesa su un programma capace di riconquistare gli italiani che non votano più».

Con il placet di Berlusconi sta nascendo una lista liberale, con Enrico Costa, e poi c’è l’Udc di Lorenzo Cesa. Non sarete troppi sul fronte del centro destra?

«Credo che oggi sia necessario una nuova offerta politica, con proposte chiare e persone di qualità. Una forte discontinuità anche con il passato, se vogliamo recuperare la fiducia degli elettori. Chiunque crede in questo progetto è benvenuto. Non credo che al Paese servano liste civetta ma capacità di governo» .

Energie per l’Italia può superare la soglia del 3%?

«Ci rivolgiamo agli italiani che credono nella possibilità di costruire il loro futuro se liberati dalla burocrazia e dalle tasse, alle famiglie che chiedono sicurezza e giustizia, sviluppo e occupazione, a coloro che non vogliono essere sudditi dello Stato ma cittadini» .

La vostra sfida non rischia di essere una testimonianza?

«Assolutamente no. Abbiano un programma costruito da migliaia di persone indipendenti e appassionate. Le urne ci daranno un grande risultato, per portare in Parlamento persone di qualità, libere ed esperte. Certo è una sfida chiara perché nessuno di noi sta cercando di contrattare un posto sicuro. Vogliamo cambiare la politica, non accordarci» .

 

Corriere della Sera.

www.corriere.it/