ACCORDI E APPARENTAMENTI.

La legge elettorale che regola le elezioni comunali è senza ombra di dubbio la migliore che abbiamo in Italia. Si ispira in qualche modo alla legge elettorale francese: il c.d. doppio turno alla francese. Una legge che aiuta i cittadini a vederci chiaro, tanto che vuole che i sindaci arrivati al ballottaggio debbano, dichiarare e accettare L’ APPARENTAMENTO con altre liste sulla base di un programma. Tutto ciò ha un prezzo per il candidato sindaco che si apparenta e, cioè la ridistribuzione dei seggi in consiglio comunale con la lista con cui si apparenta che diventa in base alla forza che ha, un pezzo più o meno importante della futura maggioranza. L’ apparentamento è dunque un atto pubblico e trasparente che fa capire all elettore come saranno i pesi nella futura maggioranza. La lista di Per Siena ha il 19% è cioè il primo partito di Siena. Apparentarsi con il Bruno Valentini – Sindaco di Siena significa per Per Siena prendere 8 consiglieri ed essere paritari con il Pd – 8 – e In campo 4. Con il Centro destra invece Per Siena ne avrebbe presi 10 su 20. È evidente che la lista di Piccini entra in modo pesante nei due schieramenti. Ma è la democrazia: lo hanno deciso i cittadini che hanno dubbi sui due al ballottaggio. E la legge elettorale vuole premiare il fatto che Per Siena sia il partito o movimento più votato a Siena e con l’ apparentamento gli da delle responsabilità. Senza apparentamento ci sono gli “ACCORDI” non ufficiali ma ufficiosi. A Siena diremmo “partiti” che gli elettori non possono conoscere in tutto, ma possono intuirli o forse sospettarli. Se ne sanno pezzi, solitamente quello che si vuol far sapere all’elettore. L’esperienza dice che avvengono su posti di “governo diffuso del territorio”: espressione che parla di tutti quegli incarichi che il sindaco può fare in enti pubblici o partecipati. Sulle modalità di distribuzione di tale governo diffuso c’è poi tutta una manualistica. Le regole più famose le ha scritte l’on. Cencelli dove per filo e per segno viene descritto come la Democrazia Cristiana distribuiva e dava i posti in virtù degli accordi che andavano verificati. Con gli accordi la maggioranza non cambia e le liste che si accordano non hanno nessun peso in consiglio. È, come direbbe #Salvini la vecchia politica. A Siena sappiamo che Bruno Valentini e Pierluigi Piccini sulla base di un programma si sono formalmente apparentati. E fra un po lo potremo leggere il programma. Di Luigi De Mossi non sappiamo nulla perchè ha scelto la strada degli “ACCORDI” e credo che ne abbia dovuti fare molti vista la quantità di liste con cui si è messo potenzialmente a trattare. Solo quelle di MassimoSportelli erano 5. Non vorrei essere al suo posto. Ma sono più preoccupato per Siena perchè gli accordi solitamente sono tutti sempre al ribasso per noi cittadini che ci dobbiamo “fidare” senza sapere nulla. Anime morte di una politica vecchia e consunta.